Il professore di Harvard Noah Feldman: l'opposizione al genocidio di Gaza come "nuovo antisemitismo"

Il professore di Harvard Noah Feldman:  l'opposizione al genocidio di Gaza come "nuovo antisemitismo"

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di David North - WSWS

Time Magazine ha scelto come storia di copertina quella del professore di Diritti di Harvard Noah Feldman, il quale difende in modo maliziosamente disonesto e moralmente fallimentare la guerra selvaggia di Israele contro la popolazione di Gaza.

Il "vecchio" antisemitismo era un elemento centrale del fascismo, che sposava il nazionalismo virulento, l'anticomunismo e l'antisocialismo e attuava il genocidio di persone indifese.

Il "nuovo" antisemitismo, secondo Feldman, è un elemento centrale della sinistra, che si oppone al fascismo israeliano, alla xenofobia nazionalista, al razzismo antiarabo e all'omicidio di massa di persone indifese e oppresse a Gaza.

Il pezzo di propaganda di Feldman consiste nelle più crude falsificazioni storiche. Scrive: "In definitiva, in modi diversi, sia il nazismo che il marxismo hanno identificato gli ebrei come un nemico che merita la liquidazione". Questa è un'oltraggiosa menzogna.

Il movimento marxista e socialista ha condotto la lotta contro l'antisemitismo in Germania, in tutta Europa e negli Stati Uniti. Fondamentale per l'ideologia e la politica nazista e fascista era l'identificazione degli ebrei con il socialismo e il movimento operaio.

Feldman dissolve l'ebraismo come religione nel nazionalismo israeliano, proclama lo Stato israeliano come la manifestazione suprema dell'esistenza ebraica e afferma il suo "status di unica patria per un popolo storicamente oppresso che non ha nessun altro luogo da chiamare proprio".

Questa affermazione ignora il fatto che più della metà della popolazione ebraica mondiale, compreso Feldman, ha la cittadinanza in Paesi diversi da Israele. E, si potrebbe aggiungere, che migliaia di israeliani abbandonano questa "patria" ogni anno.

Feldman ricorre ai più vili sofismi per minimizzare i crimini israeliani, come l'affermazione che la pulizia etnica praticata da Israele "probabilmente non conterebbe come genocidio secondo il significato legale del termine".

Inoltre sostiene: "L'accusa di genocidio dipende dall'intenzione. E Israele, come Stato, non sta combattendo la guerra di Gaza con l'intento di distruggere il popolo palestinese".

Secondo Feldman, dal momento che gli "obiettivi di guerra dichiarati" di Israele sono semplicemente "ritenere Hamas responsabile", non può essere accusato di genocidio. Gli "obiettivi di Israele sono di per sé legittimi".

Scrivendo come avvocato di assassini di massa, Feldman asserisce: "Non esiste una risposta unica e definitiva di diritto internazionale alla domanda su quanto i danni collaterali rendano un attacco sproporzionato rispetto al suo obiettivo militare concreto".

Feldman, versando una lacrima, scrive: "Il numero dei morti palestinesi, oltre 29.000 al momento in cui scriviamo, è straziante". Ma l'effettiva uccisione dei 29.000, secondo Feldman, non è un crimine.

Di tutti gli argomenti avanzati da Feldman, il più cinico è la sua affermazione che "accusare Israele di genocidio può funzionare, intenzionalmente o meno, come un modo per cancellare la memoria dell'Olocausto e trasformare gli ebrei da vittime in oppressori".

È lo stesso argomento addotto dal governo polacco per introdurre nel 2018 una legge che rende illegali i riferimenti alla complicità dei polacchi nell'omicidio di massa degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

La legge approvata dal Senato polacco dichiarava che "chiunque accusi... la nazione polacca, o lo Stato polacco, di essere responsabile o complice dei crimini nazisti... sarà soggetto a una multa o a una pena detentiva fino a tre anni".

Il governo fascista polacco giustificò questa legge sostenendo che i riferimenti alla complicità polacca nell'Olocausto sminuivano le sofferenze del popolo polacco durante gli anni dell'occupazione nazista. Israele denunciò la legge polacca.

Feldman invoca l'Olocausto come copertura per le atrocità israeliane. Ma la sua difesa della guerra genocida di Israele, con il sostegno degli Stati Uniti, è una profanazione della memoria dei sei milioni di ebrei vittime del nazismo e del significato universale dell'Olocausto.

Traduzione de l'AntiDiplomatico

 

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