L'ambasciatore dell'Ecuador presso l'ONU si dimette per divergenze con il presidente Lenin Moreno
Il diplomatico ha reso pubblica una lettera in cui critica Moreno per aver voluto ‘seppellire’ la Revolución Ciudadana intrapresa dall'ex presidente, Rafael Correa
L'ambasciatore dell'Ecuador presso le Nazioni Unite, Guillaume Long, si è dimesso dalla sua posizione per forti divergenze con il presidente del suo paese, Lenin Moreno. Il quale ha imposto una sorta di restaurazione sconfessando le politiche applicate dal suo predecessore Rafael Correa. Un ‘tradimento’ inaspettato visto che Moreno è stato per lungo tempo molto vicino a Correa.
«Mi rifiuto di essere complice di un pericoloso autoritarismo», ha sostenuto dopo le sue dimissioni Long, che in passato è stato anche ministro degli Esteri del paese andino.
Il diplomatico ha reso pubblica una lettera in cui critica Moreno per aver voluto ‘seppellire’ la Revolución Ciudadana intrapresa dall'ex presidente, Rafael Correa. Un processo politico capace di risollevare un paese letteralmente devastato dalla ‘larga noche neoliberal’.
Una delle differenze che, secondo Long, ha accelerato le sue dimissioni è stata la consultazione indetta dal presidente Moreno, che, tra l'altro, propone l'eliminazione della rielezione indefinita.
La conciencia es lo más preciado que tenemos los seres humanos. La mía me dicta esta renuncia. Aquí mi carta a @Lenin https://t.co/3Xv9z9FxjP
— Guillaume Long (@GuillaumeLong) 4 gennaio 2018
Per l'ex ambasciatore, le modifiche proposte da Moreno nel suo piano di consultazione rappresentano una "slealtà" nei confronti del progetto politico che ha sostenuto la sua candidatura alle elezioni presidenziali, come successore di Correa: «La storia non lo assolverà», ha sentenziato in una lettera di quattro pagine pubblicata attraverso il suo account Twiiter.