Prensa Latina: Nord della Siria. Dalla lotta all'ISIS al 'tutti contro tutti'
La situazione esplosiva nel nord della Siria, secondo Pedro Garcia Hernandez, corrispondente di Prensa Latina nel paese arabo, si è aggravata con gli scontri nelle ultime ore nei pressi della diga di Al Tabqa, 40 chilometri dalla città di Raqqa, la autoproclamata capitale dell'ISIS.
Articolo originale Pedro Garcia Hernandez, corrispondente in Siria per Prensa Latina
Le forze curde combattono in quelle aree(Raqqa ndt) contro l'ISIS, che ha circa quattromila combattenti, secondo alcune stime, concentrati in città per affrontare l'offensiva annunciata dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
Ad un tiro di schioppo di una regione che copre le province siriane settentrionale di Aleppo, Hasaka e Raqqa, le truppe di Turchia, Stati Uniti, YPG curde le Forze Democratiche siriane (FDS) .
Dall'altra parte, nei pressi Manbij e Al Bab, nella provincia di Aleppo, sono dislocate le unità militari dell'esercito siriano e le milizie alleate a formare una situazione altamente pericolosa a causa del rischio elevato di scontri come mai prima nei sei anni guerra imposta su questa nazione del Levante.
Tutto accade in una regione geografica di oltre 200 chilometri lungo il confine turco-siriano e in una profondità di 50 km nel territorio di questa nazione. Una situazione denunciata più volte da parte del governo di Damasco.
La zona cuscinetto nelle zone citate per evitare scontri sono il risultato di un negoziato molto difficile da sostenere nel medio e lungo termine, tra la Turchia, gli Stati Uniti e la Russia, al quale la Siria ha dato finora consenso tacito.
Secondo le ultime informazioni, pubblicato tra gli altri, dalla rivista Foreign Policy, Washington è stata costretta a riscrivere in tutta fretta un nuovo piano, e definire se sostenere il regime di Ankara o mantenere l'alleanza con i curdi o lasciare che altri attori decidano.
Per molti analisti, sia Mosco così come Damasco, consentire che i turchi liberino Raqqa non è nelle mani solo degli Stati Uniti, dal momento che la strada tortuosa per questa città ci sono territori controllati dai curdi, il governo siriano e l'ISIS-Daesh.
In questo scenario complesso, 'tutti contro tutti', ma tutti insieme sono apparentemente contro Daesh, la Russia agisce come un alleato a sostegno di Damasco e mantiene contatti di lavoro sulla questione con la Turchia, gli Stati Uniti, curdi e persino alcuni gruppi dell'opposizione siriana.
La liberazione di Aleppo e Palmyra, recuperando importanti giacimenti di petrolio e di gas nella provincia di Homs, hanno permesso alle Forze Armate siriane di migliorare le loro possibilità offensive per il resto del territorio menzionato.
In mezzo alla complessità di questa situazione, tutte le parti in conflitto valutano le decisioni che devono essere prese in considerazione, soprattutto se vi è un adeguato buon senso, il diritto della Siria di difendere la propria sovranità e l'integrità territoriale.