La fatale attrazione dell'Asia meridionale alla nuova via della Seta cinese

16326
La fatale attrazione dell'Asia meridionale alla nuova via della Seta cinese


L’Asia meridionale (o Asia del Sud), secondo la ripartizione del mondo effettuata dalle Nazioni Unite, comprende Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka [1]. Salta subito all’occhio la presenza di due attori geopolitici estremamente importanti, l’India e il Pakistan (entrambi paesi dotati di arma nucleare e membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO) [2].

Risulta inoltre evidente il ruolo quasi egemonico che potrebbe esercitare l’India sia sotto l’aspetto economico (i PIL a parità di potere d’acquisto dell’India e della seconda economia dell’Asia meridionale, e cioè il Pakistan, sono rispettivamente 8,702,900 e 1,014,181 milioni di dollari [3]), sia sotto l’aspetto della popolazione (la popolazione indiana è di 1,325,110,000 abitanti, la popolazione del Pakistan, anche in questo caso secondo in classifica, è di 209,882,000 abitanti [4]),che  la rendono di gran lunga l’attore geopolitico più importante dell’area.
 

L’atteggiamento ostile tenuto dal governo di Narendra Modi rispetto alla Belt and Road Initiative (BRI) promossa da Pechino, rischia però di mettere l’India in una posizione di parziale marginalità. Al Belt and Road Forum (BRF) di questo maggio, a parte il Bhutan con cui la Cina non ha rapporti diplomatici, l’India era l’unica assente di tutti i paesi dell’Asia meridionale [5][6].
 

A dimostrazione di ciò è sufficiente guardare gli eventi degli ultimi giorni per notare come la diplomazia indiana sembri essere in difficoltà nel voler ostacolare o, comunque, non aderire alla BRI.



Il Nepal, paese da sempre vicino all’India, ha deciso di affidare il governo del paese a due partiti comunisti [7] che non hanno mai fatto troppo mistero di voler approfondire le relazioni con la Cina e di incrementare il coinvolgimento del paese all’interno dell’iniziativa Belt and Road. Abdulla Yameen, presidente delle Maldive, altro paese storicamente vicino a Nuova Delhi, nei giorni scorsi ha firmato una serie di accordi con Pechino, tra cui un accordo di libero scambio tra i due paesi [8]. Altro paese vicino all’India, che però sembra non disdegnare Pechino, è lo Sri Lanka. Nei primi nove mesi di quest’anno la Cina è risultata essere il primo investitore nello Sri Lanka rappresentando il 35% degli investimenti esteri diretti nel paese [9]. Inoltre, nei giorni scorsi si è concluso il passaggio di gestione del porto meridionale di Hambantota alla Cina che ne ha preso possesso per 1,12 miliardi di dollari e potrà gestirlo per 99 anni [10].
 

Ma non sono solo i paesi dell’Asia meridionale a mettere in crisi la scelta della diplomazia indiana di non aderire alla Belt and Road Initiative. All’inizio di questo mese Shinzo Abe, primo ministro giapponese, ha annunciato che Cina e Giappone potranno collaborare alla realizzazione di quella che Pechino vorrebbe fosse la “Nuova Via della Seta” [11]. Ma il messaggio più chiaro probabilmente è quello che è arrivato dalla RussiaIl ministro degli esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov, durante un vertice trilaterale con le controparti cinese e indiana, ha invitato Nuova Delhi ad unirsi alla Belt and Road Initiative [12].
 

L’adesione dell’India alla Nuova Via della Seta è solo questione di tempo, pena la marginalizzazione indiana. Prima il governo indiano ne prende atto e meglio sarà per tutti, a cominciare per la sua popolazione.

D. B.


[1] https://goo.gl/jh6HyV
[2] https://goo.gl/mjjkek
[3] https://goo.gl/c1pRuH
[4] https://goo.gl/wWFPDC
[5] https://goo.gl/DUqeVk
[6] https://goo.gl/bPVYMu
[7] https://goo.gl/g4bvic
[8] https://goo.gl/2Baj9N
[9] https://goo.gl/XEL54q
[10] https://goo.gl/E2DyrR
[11] https://goo.gl/XMjw9A
[12] https://goo.gl/iotgDF

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Solidarietà principio irrinunciabile di Michele Blanco Solidarietà principio irrinunciabile

Solidarietà principio irrinunciabile

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti