Le università Usa protestano per la Palestina e Rampini cita (a sproposito) Marx

Le università Usa protestano per la Palestina e Rampini cita (a sproposito) Marx

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Le università americane protestano per la Palestina e i palestinesi contro i massacri israeliani, e Federico Rampini che come tutti i giornalisti provinciali del nostro sciagurato paese ha sempre preso quel mondo a modello, ora è smarrito, sa che sta perdendo un punto di riferimento nato in gioventù, quando anche lui era comunista, fumava le canne e tirava i sampietrini alla polizia.

Ora, con una torsione degna del peggiore dei reazionari Mr Bretella si scaglia contro gli studenti americani colpevoli di non aver letto Marx! Pensate un po': "Come si fa a sostenere Hamas, un'organizzazione terroristica ultrarealigiosa, e stare a sinistra?". Qualcuno dovrebbe dirgli che gli studenti americani che protestano si sono senz'altro posti la stessa domanda: "Come si fa a stare dalla parte di uno stato fondato su base etnica e su un mito religioso che pratica il terrorismo, la rappresaglia e l'omicidio in una declinazione razzista e colonialista?".

Rampini come altri pseudo furboni di provincia e invecchiati male finge di non sapere che l'opposizione a Israele non implica un sostegno ad Hamas o una giustificazione dei fatti del 7 ottobre. L'opposizione a Israele nasce dalla falsa coscienza dell'Occidente e della guerra ai poveri che esercita nel mondo. E del resto non ci vuole Marx per vedere la profonda disumanità dei fatti di Gaza. Non ci vogliono Lenin e Gramsci per capire che 12mila morti in un mese, di cui 5000 sotto i 14 anni, sono un abominio. Né d'altra parte serve aver studiato a Berkeley o a Yale. Basta un po' di buon senso, basta un po' di umanità.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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