Leggete la pagina ufficiale del Dipartimento di Stato Usa sull'Italia. E' un paese "amico" o "alleato"?

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di Francesco Erspamer


Leggete la pagina ufficiale del dipartimento di stato americano sull’Italia. Ricordando che gli Stati Uniti fanno finta di essere un paese amico e un nostro grande alleato.

Il primo paragrafo invita i cittadini americani a non andare in Italia se non in caso di necessità; è il livello tre, come per la Cina, la Corea del Sud e (ovvio) l’Iran. Non gli è parso vero, all’amministrazione Trump, di fare a prezzo zero un favore a Salvini e Berlusconi, e uno sgambetto a un governo meno servile dei precedenti. Infatti CNN, nel riportare la notizia, ha dato evidenza solo alla reazione del presidente di Federalberghi, tale Barnabò Bocca, e alla sua accusa al governo italiano di non aver fatto abbastanza per contenere il coronavirus, trattandolo come se fosse un esperto, uno scienziato, insomma obiettivo; e trascurando invece il piccolo dettaglio che è stato un senatore di Forza Italia, oltre al fatto che la sua fulminante carriera è avvenuta nella catena alberghiera del padre.

Ma ancora più interessante è il secondo paragrafo del comunicato del governo americano. Eccone la traduzione integrale: “Il rischio di terrorismo resta identico. L’Italia presenta un radicato rischio causato da gruppi terroristi che continuano a pianificare attacchi in Italia. I terroristi possono attaccare all’improvviso, prendendo di mira località turistiche, nodi ferroviari, mercati e centri commerciali, uffici governativi, alberghi, ristoranti, luoghi di culto, parchi, eventi sportivi e culturali, scuole, aeroporti e altri luoghi pubblici”. È ciò che sino a ieri meritava all’Italia il livello 2, come la Francia, l’Inghilterra e la Germania; con la curiosa differenza che in questi paesi di sanguinosi attentati terroristici ce ne sono stati mentre in Italia no. Come a dire, quando ci sono pretesti per attaccare l’Italia, si amplificano, e quando non ci sono, si inventano. Ma i finti nazionalisti italiani sono tutti filoamericani.
Potrebbe invece essere l’occasione per invitare i ventimila soldati americani stazionati in Italia ad andarsene, per evitare il coronavirus, oltre che le persistenti minacce terroristiche. Che se ne tornassero negli Stati Uniti, il paese degli omicidi quotidiani (a parità di popolazione, sei volte più numerosi che in Italia) e delle stragi settimanali (l’ultima un paio di giorni fa in Minnesota, cinque persone ammazzate da un impiegato incazzato; dall’inizio dell’anno è la quarta) che però non fanno notizia.

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