Nazioni Unite confermano lo spostamento forzato di 96 famiglie in Colombia
L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha confermato lo spostamento forzato di almeno 96 famiglie nei comuni di Tibu e Teorama nel nord di Santander verso le aree urbane della Colombia e verso il confine con il Venezuela. Lo riporta Telesur.
Secondo un rapporto pubblicato da parte dell'Ufficio dell’OCHA, mercoledì 10 febbraio si è registrato lo spostamento di 53 famiglie nel solo comune di Tibu, a dimostrazione della paura diffusa tra la popolazione per la presenza di gruppi paramilitari nelle aree lasciate dalle FARC.
L’OCHA ha anche ricevuto diverse denunce da parte del Pueblo Indígena Barí per la presenza di gruppi armati "posdesmovilización" nelle comunità di Sahpadana e Brubuncanina. "In quest'ultimo distretto si segnalano anche l'afflusso di famiglie contadine sfollate. Sono a rischio di spostamento della Suerera Ocbabuda e intere comunità ", dice il rapporto.
Lunedi' il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha confermato l'arrivo di 359 colombiani al confine del suo paese, in fuga dalla presenza paramilitare. Maduro ha detto che il suo governo è il garante della pace in Colombia e accoglierà a braccia aperte e come fratelli le famiglie che arrivano dalla Colombia. "Abbiamo ricevuto la migrazione di massa dalla Colombia al Venezuela lungo il confine, a seguito della continua guerra civile in Colombia (...) abbiamo accolto con le braccia aperte come fratelli, e loro sanno che venendo qui avranno una Forza armata nazionale Bolivariana che rispetti i loro diritti ", ha detto Maduro.
Nel frattempo, l'esercito colombiano nega l'esistenza di gruppi paramilitari nelle aree lasciate dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC-EP).