"Prenderemo i nomi". Poveri Stati Uniti, ridotti all’imitazione di don Vito Corleone

"Il presidente osserverà attentamente questa votazione e mi ha chiesto di riferire su coloro che voteranno contro di noi"

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"Prenderemo i nomi". Poveri Stati Uniti, ridotti all’imitazione di don Vito Corleone



Il mondo è complicato, ma non fa completamente schifo. Il problema vero è che chi domina si comporta come un mafioso.
 

Di che parliamo?


L’Assemblea generale dell’Onu voterà domani, giovedì 21 dicembre, in sessione straordinaria, la risoluzione presentata dall’Egitto in Consiglio di sicurezza e bocciata a causa del veto Usa, che condanna la decisione di Washington di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.


E’ una risoluzione formale, che in teoria dovrebbe costringere Usa e Israele a non andare avanti su questa strada. Ma naturalmente quei due se ne fottono di qualsiasi risoluzione Onu, a meno che non torni utile a bombardare il loro nemico di turno (lo bombardano, comunque, anche senza il beneplacito della “comunità internazionale”).


Gli Usa rischiano un nuovo e pesante isolamento, dopo quello subito in consiglio di sicurezza, dove gli altri 14 membri hanno votato a favore.


Potrebbero fare come sempre, insomma, e continuare a fare quel che vogliono. Ma gli Stati Uniti di Trump hanno deciso che bisognava fare qualcosa che li distinguesse da quelli “mollaccioni” delle presidenze precedenti.


L’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley, ha perciò twittato una minaccia. “All’Onu – ha scritto – ci chiedono sempre di fare e donare di più. Quindi, quando prendiamo la decisione, su volontà del popolo americano, su dove collocare la nostra ambasciata, non ci aspettiamo di essere presi di mira da quelli che abbiamo aiutato. Giovedì ci sarà un voto che critica la nostra scelta. Gli Usa prenderanno i nomi“.


Che gli Stati Uniti schedino amici e nemici è risaputo (ha avuto di che lamentarsi anche Angela Merkel, nei giorni del Datagate, dopo le rivelazioni di Edward Snowden). Ma mettere sul piatto, nero su bianco, la minaccia di ritorsione verso tutti i paesi del mondo che ritengono la scelta su Gerusalemme un incentivo alla guerra, è quella che ne Il padrino veniva definita “una proposta che non si può rifiutare”.

Poveri Stati Uniti, ridotti all’imitazione di don Vito Corleone…

Redazione di Contropiano

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AGGIORNAMENTO

L'ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite ha avvertito gli stati membri dell'Organizzazione che riferirà personalmente a Donald Trump sull'esito del voto sulla decisione Usa di ricoscere Gerusalemme capitale d'Israele. Ogni voto distorto alla decisione degli Stati Uniti verranno segnalati al Presidente Trump che "seguirà molto attentamente il voto". L'avvertimento è contenuto in una lettera apparentemente minacciosa che precede la sessione straordinaria dell'Assemblea generale sullo status di Gerusalemme prevista giovedì. Lo riporta il quotidiano Haaretz.



"Mentre valuti come votare, ti faccio sapere che il presidente e gli Stati Uniti prende questo voto sul personale", ha scritto in questa lettera la Haley secondo il giornale israeliano. "Il presidente osserverà attentamente questa votazione e mi ha chiesto di riferire su coloro che voteranno contro di noi", ha aggiunto.

  
 

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