Prof. Vasapollo: "Saranno invisibili per i media occidentali. Ma ieri oltre 8 milioni di venezuelani hanno fermato il golpismo dei fascisti"

Prof. Vasapollo: "Saranno invisibili per i media occidentali. Ma ieri oltre 8 milioni di venezuelani hanno fermato il golpismo dei fascisti"

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La Presidentessa del Consiglio Nazionale Elettorale nella notte venezuelana, Tibisay Lucena,  ha annunciato che oltre otto milioni di venezuelani, il 41,53% deglI aventi diritto, si sono recati alle urne per eleggere 537 dei 545 membri dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC).  

Un risultato aldilà di ogni aspettativa. Un grido meraviglioso di pace da parte del popolo bolivariano. Ore ed ore di fila dei milioni che hanno sfidato con un coraggio il fascismo e il golpismo delle destre. Nulla più di questo tweet dell’ex ministro degli Esteri e presidente della Commissione Presidenziale per la Costituente, Elias Jaua, vi sintetizza quello che è avvenuto ieri in Venezuela: «è la risposta democratica degli umili al fascismo dei prepotenti».

Le immagini, i video, il resoconto da Caracas che come AntiDiplomatico vi abbiamo potuto offrire in diretta grazie al lavoro della giornalista Geraldina Colotti, per l’occasione una delle osservatrici internazionali del CNE, sono  state chiaramente censurate dal mainstream che, senza dignità, non sa riconoscere la dignità, la maestosità della partecipazione popolare di ieri per la pace, il dialogo e il futuro. Del resto, come al solito, si accodano agli Stati Uniti e alle veline del Dipartimento di Stato, che hanno già minacciato ulteriori sanzioni e il non riconoscimento del voto popolare di ieri.

Come spesso in questo periodo abbiamo chiesto un commento ad uno dei massimi conoscitori europei del mondo dell’America Latina, il prof. Luciano Vasapollo.


L’Intervista


Professore. Un primo commento a caldo sul voto della Costituente. Oltre 8 milioni di venezuelani hanno sfidato il terrorismo e si sono riversati nei seggi. Che messaggio per il mondo?

Mai come ieri possiamo dire che ha trionfato la pace, la democrazia partecipativa e popolare. Non solo in Venezuela, ma nel mondo. Ieri hanno vinto tutti coloro che sognano come me, come le mie organizzazioni, un mondo in cui indipendenza, sovranità e autodeterminazione dei popoli siano al centro. Un mondo in cui esistano anche governi che sappiano dire no alla dittatura del neo-liberismo in nome della giustizia sociale. Per tutti noi è stata una grande vittoria.


Potranno nascondere otto milioni di persone?

Cercheranno. Lo stanno facendo. Addirittura personaggi in cerca di notorietà, in modo surreale e alquanto divertente, parlano di brogli. Dobbiamo essere molto chiari su questo punto: il sistema elettorale venezuelano è controllato da uno dei cinque poteri dello Stato, il Consiglio Nazionale Elettorale - per intenderci quello attraverso cui le destre hanno organizzato le loro primarie e quello che ha ratificato la vittoria delle elezioni parlamentari sempre delle destre nel dicembre 2015 -  che si avvale di un sistema di votazione attraverso l’impronta digitale con un sistema totalmente computerizzato e considerato uno dei più affidabili al mondo. Gli otto milioni e cento mila persone sono certificati uno ad uno.
Mi viene da sorridere a pensare che le persone che parlano di brogli oggi siano le stesse che hanno propagandato il ridicolo fallimento del plebiscito illegale organizzato dalle destre il 16 luglio. Meno di 600 mila persone secondo fonti certe hanno votato allora e tutti i giornali a scrivere “sette milioni di venezuelani dicono no al regime di Maduro”. Senza dignità nel non mostrare le prove bruciate dalle destre, nel non mostrare i video di persone che votavano anche 17 volte e nessun controllo di nessun potere dello stato. E sul voto di ieri, fatemi aggiungere ancora una cosa.



Cosa?

La cifra è anche superiore. La direttrice del Consiglio Elettorale Nazionale Lucena ha dichiarato, infatti, che oltre gli 8 milioni e cento mila che hanno fatto ore di fila nei centri adibiti, il CNE ha ricevuto migliaia di lettori di elettori che esprimevano la loro volontà di voto e il candidato che avrebbero scelto, ma che non si erano potuti recare nei luoghi adibiti al voto per il terrorismo dei golpisti, per le strade bloccate, per le violenze. Indicazioni di vot non legali e quindi non inseriti nel computo finale ma sintomatici della volontà di pace del popolo.  


E si perché è sull’aspetto delle violenze, del terrorismo dei golpisti che le corporazioni dell’informazione hanno mostrato il loro lato più triste...

Esatto. Anche ieri ci sono stati assalti ai seggi, terroristi che minacciavano elettori. Dei video mostrano chiaramente nello Stato Lara questi fascisti sostenuti dalla Cia, dall’Unione Europea e, purtroppo, dal governo italiano assalire letteralmente uno dei centri adibiti al voto. E’ fascismo e chi si nasconde mente sapendo di mentire. Dei video mostrano, poi, chiaramente un ordigno esplodere ad Altamira contro la polizia. Guardate le immagini si trovano in internet e il sito La Iguana le mostra nella sua interezza. Sono scene che ci ricordano quelle dell’Isis in Siria e in Iraq. Ed avvengono ad Altamira, quartiere ricchissimo di Caracas, tenuto sotto ostaggio da mesi da questi che non possono non essere definiti terroristi. Chi non li definisce così mente sapendo di mentire. Sette poliziotti sono rimasti gravemente feriti dall’esplosione. Nel suo commento ieri alla nazione il ministro della Difesa Padrino ha annunciato la morte di un poliziotto e altri casi di violenze intercorse in alcune parti del paese. Il numero dei morti non è chiaro, ma si sommano ai 110 che da aprile sono sulla coscienza di quei fascisti, terroristi, golpisti che stanno tentando l’ennesimo colpo di stato violento contro il legittimo governo di Maduro.


A proposito delle forze dell’ordine. Un commento sul lavoro dell’esercito e delle forze dell’ordine.

Impeccabile. La fedeltà delle forze armate bolivariane alla Rivoluzione è encomiabile.  



Stati Uniti, prima, paesi nell’orbita di Washington nell’America Latina poi, e Spagna, con un comunicato alquanto bizzarro, non hanno riconosciuto l’esito del voto e minacciano non precisate sanzioni. Altri paesi non tarderanno ad accodarsi al diktat. 

Siamo al ridicolo. La Spagna oggi esce con un comunicato che ci fa tornare ai tempi di Cortes. Invece che il governo Rajoy sembra scritto da Filippo II. Il Venezuela ha dimostrato al mondo che esiste un’alternativa al regime neo-liberista che qui in Europa ha affamato poppli, Spagna compreso, ucciso Costituzioni e diritti che pensavamo acquisiti. E sono questi signori che si permettono di dare lezioni di democrazia ad un paese che negli ultimi 18 anni ha condotto 22 elezioni? Siamo oltre il ridicolo, siamo oltre la post-verità, siamo semplicemente alla propaganda di guerra. Vorrei dire ai vari Rajoy, Gentiloni, Mogherini, Tajani che il tempo del colonialismo è finito. E grazie alla rivoluzione bolivariana è finito anche quello del neo-colonialismo in America Latina. Chi porta avanti gli interessi delle corporazioni del petrolio, politici e giornalisti che siano, si devono arrendere a questo dato di fatto. In Venezuela comanda il popolo e il popolo ieri è tornato protagonista con il potere originario convocato dal Presidente Maduro il primo maggio secondo il dettame dell’art. 348 della Costituzione bolivariana del 1999.


Su questo punto Professore si è fatta molta speculazione. Alcuni hanno affermato che Maduro volesse sopprimere la Costituzione di Chavez. Ci può spiegare nel dettaglio quali sono i compiti di questa Costituente?

Gli obiettivi della Costituente sono quelli di allargare ancora di più la democrazia partecipativa e popolare, dare nuova linfa alle missioni sociali e procedere ad alcuni cambiamenti economici per staccare il paese dalla dipendenza del petrolio. Il dettame di fondo è e resterà la Costituzione del 1999. Tra gli obiettivi del’Assemblea Costituente c’è  chiaramente quello di garantire la pace e il dialogo in contrapposizione alla violenza dell’opposizione, che ha prodotto oltre 100 morti dall’aprile scorso, e rafforzare la lotta al terrorismo.  Il popolo bolivariano ci riuscirà. I golpisti in Venezuela bloccano le strade. E il popolo bolivariano per esercitare il diritto al voto attraversa i fiumi. Vedetele le immagini commoventi a Tachira. Sono persone che prima di Chavez non esistevano e oggi al colpo di stato della Cia reagiscono nel modo più dignitoso e forte. Per questo ribadisco, il popolo bolivariano ci riuscirà.


Chiudiamo con la nota più triste. L’informazione, sempre tra virgolette, delle corporazioni occidentali. A leggere oggi i giornali italiani un lettore medio si fa un’idea opposta da quello che ci ha dichiarato Lei con queste risposte…

E io le rispondo allo stesso modo dell’altra volta. I media sono complici attivi del golpe in corso in Venezuela, con le stesse identiche tecniche utilizzate in passato in Ucraina, Libia e Siria. E quindi il terrorismo diviene “ricerca di democrazia”, i terroristi “manifestanti pacifici” che resistono “al regime”, la Costituente ”un colpo di stato”. Otto milioni di venezuelani certificati dal CNE un broglio o non esistono. L’ordigno dei fascisti contro la polizia ad Altamira mascherato per farlo apparire “repressione”. Unica nota positiva di questi giorni, oltre a Contropiano, Nuestra America e l'AntiDiplomatico, il lavoro da Caracas di Geraldina Colotti, osservatrice internazionale per il CNE e goccia di verità in un mare di menzogne, ipocrisie e interessi petroliferi.
 

Alessandro Bianchi

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