Sale la tensione in Cisgiordania dopo la morte di un detenuto palestinese in Israele
Primi raid israeliani sulla Striscia di Gaza dall'operazione Pillar of Defence
La morte del detenuto palestinese Maysraa Abu Hamdiyeh, affetto da cancro in fase terminale, al Soroka Medical Center di Beersheba, in Israele, ha scatenato una nuova ondata di disordini e proteste su larga scala in diverse città della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. La tensione è aumentata notevolmente anche a seguito dell'uccisione di due adolescenti palestinesi - Amer Nassar, 16 anni, e Naji Balbisi, 17 anni – da parte dei soldati israeliani a un posto di blocco nei pressi di Tulkarem, nord-ovest della Cisgiordania. Secondo fonti militari israeliane, i due palestinesi avrebbe cercato di attaccare il posto di blocco con bottiglie incendiarie. Fonti palestinesi parlano di lanci di sassi. A Hebron, Ramallah, Rafah, Khan Younis e a Gaza City, i palestinesi hanno manifestato contro l'occupazione israeliana e invitato le fazioni militanti "a rispondere con forza ai crimini di Israele contro i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane". I prigionieri palestinesi detenuti in Israele hanno iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta per la morte di Abu Hamdiya. Lo stesso presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha accusato il governo israeliano della morte di Hamdiyeh.
Alta la tensione anche nella Striscia di Gaza dove, dopo alcuni lanci di razzi verso Israele, nella notte del 3 aprile si sono registrati i primi raid aerei israeliani dalla tregua dichiarata con Hamas a novembre dopo l'operazione Pillar of Defence. Ai raid è seguito il lancio di altri razzi Qassam atterrati nei pressi di Sderot e nella zona di Eshkol.