Soberana e quella tragica ilarità nelle parole di Fratoianni

Soberana e quella tragica ilarità nelle parole di Fratoianni

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Mi pare che si possa ormai dire senza il timore di essere accusati di disfattismo che anche la campagna di vaccinazione diretta dall'Unione europea sia un totale disastro. Più in generale potremmo anzi dire che la gestione del Covid da parte di Bruxelles ha fallito in ogni settore. Il presidente della Commissione Von der Leyen non è riuscita a creare un minimo di coordinamento tra i paesi membri, i quali hanno sin da subito accentuato il loro egoismo, anche con comportamenti estremamente scorretti nel disperato tentativo di porre argine alla pandemia.
 
Il Covid ha smascherato la retorica fasulla di un'Europa solidale, capace di unire le forze e orientata verso il progresso che i paesi autonomamente non sarebbero in grado di ottenere. Proprio per questo, tra i miei contatti, hanno provocato un senso di tragica ilarità le parole di Fratoianni, che si chiedeva come è possibile che un paese piccolo come Cuba, con la popolazione della Lombardia e il Pil della Campania (penultima o terzultima regione d'Italia per reddito procapite) e con un pesantissimo embargo abbia sviluppato un efficace vaccino in tempi rapidissimi.
 
La risposta, come molti hanno rilevato, è nel nome "soberana" che significa sovrana, ma anche autonoma, indipendente. "Una nación soberana" è una nazione sovrana indipendente. E del resto, a dispetto di quello che pensa una parte consistente della sinistra italiana, la sovranità è un tratto essenziale per il socialismo. Non ci può essere socialismo, uguaglianza e giustizia sociale senza sovranità, senza autonomia dal mercato, dal capitale, dagli interessi particolari.
 
Lo ha detto di recente anche Mario Draghi, l'Unione europea si fonda al contrario sulla cessione di sovranità, che nel nostro sistema significa impoverimento della forza democratica del paese. Ed è falso e illusorio che questa cessione sia fatta in favore di uno stato sovranazionale. Gli Stati Uniti d'Europa non esistono, non sono in nessuna agenda politica di Bruxelles. Un simile progetto non trova consenso nemmeno nella metà dei paesi membri.
 
D'altra parte, se esistesse il minimo desiderio di costruire una sovranità larga, l'Unione Europea avrebbe già fatto l'unica cosa giusta in questa situazione disperata: avrebbe requisito il brevetto di uno dei vaccini o avrebbe chiesto il consenso di Cuba o di qualche altro paese per produrlo autonomamente e soddisfare la domanda europea. Avrebbe in altri termini compiuto un atto di sovranità per l'Europa.
 
L'UE non ha in programma di fare nulla di tutto questo. Nessuno nel continente ha messo minimamente in discussione il potere delle multinazionali del farmaco, le quali hanno probabilmente avuto garanzie che i vaccini russi, cinesi e cubani siano tenuti il più possibile alla larga.
 
La ragione non è nemmeno tanto difficile da capire. La cessione di sovranità in Europa è fatta in favore del mercato, verso il capitale, la governance. Ogni volta che Draghi o qualche altro politicante vi dice che occorre cedere sovranità, vi sta dicendo che il mercato deve essere ancora più forte, che le multinazionali occidentali devono contare di più e voi di meno.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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