Maduro: «Gli Stati Uniti mi attaccano perché sono leale alla Nazione»
«Se l’impero mi attacca in questa maniera vuol dire che sto compiendo la mia missione, facendo il mio lavoro, che sono leale ai principi della nazione e di un popolo che merita la protezione del suo governo», questa la forte risposta di Maduro agli attacchi sempre più scomposti di Trump
di Fabrizio Verde
Nel bel mezzo di un assedio internazionale di proporzioni enormi il governo socialista in Venezuela è riuscito a recuperare la pace e quel consenso parzialmente perduto nel 2015 quando fu sconfitto dalla destra in occasione delle elezioni legislative. I fatti, incontrovertibili, hanno mostrato che Maduro aveva ragione. La sua strategia si è mostrata vincente. Proprio per questo gli attacchi contro la sua persone si moltiplicano esponenzialmente. L’ultimo in ordine di tempo è giunto da Washington, da Trump, che parla di «oppressione socialista del regime di Maduro».
«Se l’impero mi attacca in questa maniera vuol dire che sto compiendo la mia missione, facendo il mio lavoro, che sono leale ai principi della nazione e di un popolo che merita la protezione del suo governo», questa la forte risposta di Maduro agli attacchi sempre più scomposti del tycoon statunitense.
«Adesso sono io - continua Maduro - ad opprimere il popolo degli Stati Uniti. Mai prima d’ora un presidente degli Stati Uniti aveva portato questo numero di attacchi e pazzie contro un legittimo presidente del Venezuela, mai in 200 anni».
Pertanto, ha inoltre segnalato che la vittoria del chavismo nelle elezioni regionali inviano «un messaggio gigantesco a Donald Trump, a la destra mondiale, affermando che il popolo venezuelano si rispetta e che il popolo si farà rispettare».
Sulle elezioni regionali venezuelane ha sentito il bisogno di far conoscere la propria opinione addirittura il presidente brasiliano Michel Temer. Un personaggio politico invischiato in numerosi casi di corruzione e andato al potere grazie a un golpe istituzionale ordito ai danni della presidente Dilma Rousseff.
Maduro a tal proposito ha ricordato che Temer «non ha morale» per parlare delle elezioni venezuelane, visto che è giunto al potere attraverso «un colpo di Stato parlamentare».
L’ultima stoccata è riservata agli Stati Uniti: «Negli Stati Uniti non vi è alcun controllo pre o post-elettorale. Il Venezuela invece ha il sistema elettorale automatizzato più vigilato, completo e perfetto del mondo e dobbiamo sentirci orgogliosi che sia così».