UN CONTRATTO AL PREZZO DI UN CAFFÈ. LA VERGOGNA È UFFICIALE

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UN CONTRATTO AL PREZZO DI UN CAFFÈ. LA VERGOGNA È UFFICIALE

di Giorgio Cremaschi

Questa cifra offensiva è frutto del vergognoso contratto firmato da Fim Fiom Uilm pochi giorni prima del referendum costituzionale, tra gli applausi congiunti delle delegazioni sindacale e confindustriale.

Un contratto esaltato come un grande successo da Maurizio Landini e come una grande svolta dai segretari delle organizzazioni di Cisl e Uil. Una svolta verso il nulla. 

I metalmeccanici sono stati imbrogliati dai dirigenti sindacali confederali, accompagnati dalla solita stampa di regime. Ricordate? Si titolava su 90 euro di aumento, naturalmente sulla base di pure enunciazioni politiche, propagandate dai leader sindacali per ottenere consenso ad un accordo che avrebbe avuto qualche difficoltà in più a passare, se tutti avessero conosciuto la cifra reale dell'aumento. Che non è una sorpresa perché Fim Fiom Uilm avevano proprio concordato quel risultato, accettando che gli aumenti contrattuali fossero calcolati sulla base dell'indice IPCA di calcolo dell'inflazione. Un indice che esclude la cosiddetta inflazione importata, cioè gli aumenti dei prezzi derivanti da quelli di gas, benzina, energia, materie prime. Oggi l'inflazione sale solo per queste voci di spesa e quindi Fim Fiom Uilm hanno consapevolmente accettato di diminuire il salario reale dei metalmeccanici. Tutti gli altri soldi promessi dai firmatari o sono finti o sono legati alla truffa della sanità privata e di altri ammenicoli simili.

La realtà è che il contratto dei metalmeccanici è davvero nuovo, perché è il primo praticamente senza aumenti retributivi. I soldi si guadagneranno, forse, lavorando di più e soprattutto stando sempre a disposizione dell'impresa per le più brutali flessibilità. Al resto ci penserà il Jobsact che la fa da padrone nel nuovo testo contrattuale.

Nel passato i contratti dei metalmeccanici erano l'apripista per le conquiste di tutti i lavoratori, l'ultimo accordo invece apre la via a nuovi danni per tutti. 

Chi concorda un aumento di un euro e settanta centesimi dovrebbe solo scusarsi con i lavoratori che così svaluta e offende, ma sappiamo tutti che non succederà e prima o poi toccherà ai lavoratori di imporre a costoro di chiedere scusa.

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