Non possiamo essere distratti. In gioco le nostre democrazie. Stefano Rodotà
Partecipando al dibattito organizzato da Micromega "In debito di sinistra", il noto giurista Stefano Rodotà ha commentato i rischi per libertà e democrazia. E ha dichiarato, commentando la decisione francese di sospendere i vincoli Cedu 1950, "non possiamo essere distratti. La vita normale in un paese democratico e' una vita di libertà, altrimenti perdiamo la nostra sovranità e i principi fondanti della democrazia stessa. Svolgere una vita normale in una democrazia non significa solo poter andare in un teatro ma avere la libertà di poter andare".
E sul premier italiano Matteo Renzi, "più che berlusconiano, in Renzi c'è un retaggio craxiano".
"Nulla attraverso procedimenti amministrativi, tutto in Parlamento per questioni riguardanti la sicurezza, il terrorismo. Ma oggi il Parlamento italiano è stato espropriato. Nel 1970 in un solo anno ha approvato referendum, divorzio,statuo dei lavoratori. La sovrnità si recupera aprendo spazi di partecipazione preclusi o che non si sono. Primo passaggio: per ridare voce ai cittadini bisogna dire che le leggi di iniziativa popolare hanno l'obbligo di discussione. Secondo: tutti gli strumenti tecnologici disponibili devono essere fruibili. L'accesso a internet è un diritto fondamentale dei cittadini".
"Con il Movimento Cinque Stelle ho avuto un rapporto fatto di alti e bassi, non sempre idilliaco. Quando sono saliti sul tetto di Montecitorio per difendere la Costituzione hanno scongiurato il rischio di deriva costituzionale".
"Per non diventare oligarchia, i rappresentati del popolo devono avere voce effettiva. La piazza è il luogo storico della democrazia".