Le scuse del Fmi sulla Grecia

Il rapporto indica due fallimenti di strategia. Ma chi ripaga le sofferenze imposte al popolo?

2012
Le scuse del Fmi sulla Grecia

Prendendo a riferimento il recente paper di dura autocritica del Fondo Monetario internazionale sulle politiche scelte per la Grecia, Paul Krugman nel suo ultimo post per il suo blog The conscience of a liberal, Greek regrets, sottolinea come il rapporto sembra indicare due fallimenti in particolare: non aver riconosciuto subito che Atene non avrebbe mai potuto ripagare l'interezza del suo debito e, soprattutto, aver sottostimato il danno economico che l'austerità avrebbe inflitto alle possibilità di ripresa del paese.
Entrambi questi errori sono ormai palesi, accertati e resi evidenti dalla tragica situazione del paese. Il piano della troika non era chiaramente realistico – come avevano avvisato Krugman e tutti gli economisti keynesiani all'inizio della sua stesura – e le sue misure erano troppo dure da sopportare perfino per un paese in espansione, figuriamoci per uno che nel 2014 registrerà il settimo anno consecutivo di recessione. Tutto quello che si può dire oggi, prosegue il premio Nobel per l'economia, alla luce della presa di posizione da parte del Fondo, è che il Fmi rappresenta oggi l'elemento più lucido della troika nel prospettare il futuro della Grecia, con la Bce in particolare impantanata in una fantasiosa politica monetaria espansiva.  
Cosa sarebbe potuto essere fatto in modo differente?, si domanda poi Krugman. Il rapporto riconosce che le sofferenze sarebbero state minori con un atteggiamento più flessibile da parte dei creditori, ma non ha abbracciato l'idea di un annullamento graduale da parte dei debiti. Ma se chiediamo alla troika di ammettere che nel 2010 la maggior parte dei debiti dovevano essere resi nulli, perché non affermare con la stessa forza che la Bce avrebbe dovuto iniziare da subito l'acquisto dei titoli maggiormente indebitati ed evitare il collasso. Il programma di aiuto che Krugman avrebbe ideato prevedeva tre elementi - l'annullamento di gran parte del debito, nessuna misura d'austerità ed un ruolo accomandante della BCE - che avrebbe permesso alla Grecia di tornare ad accedere al mercato obbligazionario nel 2010.
Ma il tutto non è accaduto per una scelta politica, anche se ha poi prodotto un disastro sociale. E forse per il governo greco di allora la migliore soluzione, conclude Krugman, sarebbe stata l'uscita dall'euro. La “Grexit” avrebbe sicuramente prodotto una situazione difficile e complessa, le cui conseguenze si sarebbero protratte fino ad oggi. Ma sarebbero state comparabili a quelle a cui il popolo greco è oggi costretto a vivere?

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Le più recenti da

Nasce la prima Stablecoin “Europea” di Giuseppe Masala Nasce la prima Stablecoin “Europea”

Nasce la prima Stablecoin “Europea”

Cosa si nasconde nella rabbia di Vespa per la Flottilla di Francesco Santoianni Cosa si nasconde nella rabbia di Vespa per la Flottilla

Cosa si nasconde nella rabbia di Vespa per la Flottilla

Istruitevi, agitatevi e organizzatevi! di Francesco Erspamer  Istruitevi, agitatevi e organizzatevi!

Istruitevi, agitatevi e organizzatevi!

Giorgia Meloni e il "weekend lungo" di Paolo Desogus Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

La rivoluzione bolivariana e la Freedom Flottiglia di Geraldina Colotti La rivoluzione bolivariana e la Freedom Flottiglia

La rivoluzione bolivariana e la Freedom Flottiglia

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev di Marinella Mondaini Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Il complotto della democrazia di Giuseppe Giannini Il complotto della democrazia

Il complotto della democrazia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

C’era una volta una parvenza di Diritto internazionale di Michele Blanco C’era una volta una parvenza di Diritto internazionale

C’era una volta una parvenza di Diritto internazionale

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti