Giorno della Resistenza Indigena: un atto di giustizia di Hugo Chávez

Una giornata che ha acquisito l'attuale significato grazie alla volontà di Hugo Chávez, che «compiendo un atto di giustizia storica, ha mutato la finalità di una celebrazione precedentemente chiamata 'Día de La Raza' in Giorno della Resistenza Indigena»

2919
Giorno della Resistenza Indigena: un atto di giustizia di Hugo Chávez



In Venezuela la data del 12 di ottobre è molto importante e ha lo scopo di rivendicare «la lotta dei nostri popoli indigeni contro, contro l'imperialismo spagnolo per oltre 500 anni». Una lotta che attualmente continua «contro ogni forma di colonialismo e oppressione». Con queste parole – riportarte dal quotidiano Correo del Orinoco - lo storico Peter Mendoza  spiega il significato che ha in Venezuela il Giorno della Resistenza Indigena. 

 

Una giornata che ha acquisito l'attuale significato grazie alla volontà di Hugo Chávez, che «compiendo un atto di giustizia storica, ha mutato la finalità di una celebrazione precedentemente chiamata 'Día de La Raza' in Giorno della Resistenza Indigena». 

 

A partire da questa decisione, afferma Mendoza, il 12 di ottobre esalta il «riconoscimento della tenacia e della perseveranza dei nostri popoli indigeni nella loro volontà di essere liberi, a differenza di quanto è stato fatto nei decenni precedenti, quando in questa giornata si è reso omaggio a La Niña, La Pinta e La Santa María». 

 

Mendoza inoltre spiega che «la Rivoluzione Bolivariana e la sua Costituzione riconoscono i popoli indigeni come primi abitanti della patria e come creditori di tutti i diritti stabiliti dalla Costituzione». 

 

Infatti il Venezuela prima dell'invasione, così lo storico definisce la data del 12 ottobre 1492, «era popolato da diversi gruppi indigeni, cacciatori, raccoglitori e contadini, che avevano costruito e sviluppato società nel corso dei secoli». 

 

Società poi spazzate via dalla colonizzazione spagnola, come viene riportato anche nella Carta di Jamaica, importante documento scritto da Simón Bolívar nel 1815, che ben descrive cosa avvenne nei territori che oggi formano l'America Latina dopo lo sbarco di Cristoforo Colombo. 

 

Lo storico ha osservato che i cittadini «acquisiscono ogni giorno più consapevolezza riguardo questa storia di umiliazione di questi popoli; una storia di cui si è cercato di nascondere ai venezuelani la durezza, la brutalità e la ferocia di questo lungo e complesso processo, conosciuto come la conquista». 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan di Loretta Napoleoni La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La guerra degli zombie europei alla Russia di Giuseppe Masala La guerra degli zombie europei alla Russia

La guerra degli zombie europei alla Russia

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti