Bolivia: le nazionalizzazioni apportano enormi risorse economiche
Una circostanza che conferma quanto siano fallaci e controproducenti le misure di stampo neoliberista
Il processo di nazionalizzazione portato a compimento in Bolivia nel settore degli idrocarburi, dell'elettricità e delle telecomunicazioni è stato particolarmente vantaggioso per le entrate statali.
Il Procuratore Generale boliviano Héctor Arce ha inoltre spiegato in un'intervista televisiva che la Bolivia ha rispettato i suoi impegni e provveduto a pagare il corrispettivo pattuito alle aziende nazionalizzate.
«La nazionalizzazione degli idrocarburi è stata completata, non vi è alcun processo in corso, milioni di dollari restano adesso a disposizione dei boliviani», ha dichiarato Arce, che ha poi sottolineato come lo stato boliviano abbia pagato 350 milioni di dollari all'impresa Panamerican Energy, una somma cinque volte minore rispetto alle richieste per la nazionalizzazione.
Così come accaduto per l'energia elettrica dove la spagnola Interasbun, insieme a Corani Valle Hermoso e Huaracahi non era inizialmente intenzionata ad accettare la cifra di 52 milioni di dollari offerta dal governo boliviano, ma una volta preso atto della posizione irremovibile del governo guidato da Evo Morales, si è dovuta 'accontentare'.
Nel settore delle telecomunicazioni, la Bolivia, ha pagato 100 milioni di dollari all'italiana Eurocom per la nazionalizzazione di ENTEL. Questa mossa ha fruttato al governo boliviano ben 710 milioni di dollari, una cifra di 7 volte superiore a quella sborsata per la nazionalizzazione dell'impresa. Il governo al contempo ha abbassato notevolmente le tariffe per gli utenti.
Quello boliviano è un esempio lampante di quanto siano fallaci e controproducenti le politiche applicate nei regimi neoliberisti dove lo Stato svende al privato praticamente tutti i settori strategici, a scapito della propria economia e soprattutto dei cittadini.