Argentina: crolla il consenso verso il neoliberista Mauricio Macri
Il 25% del suo elettorato abbandona il presidente la cui credibilità è stata molto colpita dalla vicenda Panama Papers
La vittoria di Mauricio Macri ha significato per l’Argentina un ritorno al passato, a quella ‘larga noche neoliberal’ che sembrava ormai archiviata visto i danni inerarrabili prodotti. Evidentemente non era così, infatti il governo Macri si è caratterizzato per aver imposto un ritorno immediato al neoliberismo più selvaggio, con il suo inevitabile corollario di povertà, disoccupazione e repressione. In questo senso, la detenzione arbitraria della parlamentare ParlaSur (parlamento del Mercosur) e dirigente politica Milagro Sala, è fortemente simbolica.
In Argentina cresce il malcontento e cala l’approvazione verso Macri, che in campagna elettorale si era ben guardato dal dichiarare le sue reali intenzioni, ovvero ritornare al liberismo, che a queste latitudini è decisamente impopolare. Poi lo scandalo Panama Papers, dove Mauricio Macri è fortemente coinvolto ha fatto il resto.
Secondo un’indagine condotta da Dicen nell’area metropolitana di Buenos Aires (che rappresenta il 305 circa dell’elettorato nazionale) il presidente ha perso in questa prima fase di gestione l’appoggio del 25% dei suoi elettori che disapprovano le politiche implementate.
Nell’inchiesta viene specificato quali sono stati i fattori principali che hanno provocato questa repentina caduta della fiducia in Macri: l’aumento delle tariffe praticato dal ministro dell’Energia Aranguren, e l’impennata dell’inflazione.
Inoltre, il direttore di Dicen, Hilario Moreno, ha spiegato che «anche la vicenda relativa ai Panama Papers ha colpito l’immagine del presidente Macri perché ha incrinato la sua credibilità».
L’inchiesta condotta da Dicen ha appurato che l’approvazione verso il governo Macri è al 38%, mentre il 50,5% disapprova. L’11,5% degli intervistati ha preferito non esprimersi.
Il ritorno al neoliberismo reale ha evidentemente risvegliato negli argentini sentimenti e paure che avevano quasi cancellato durante quella che è stata definita la ‘decade k’ dove vi sono state conquiste ed enormi progressi per gli argentini in ambito economico e sociale.