ANTONIO GRAMSCI E L'UTERO IN AFFITTO

"nel cuore profondo del sentire socialista, comunista, egualitario, stia il rifiuto della pratica e della legalizzazione dell'utero in affitto".

15636
ANTONIO GRAMSCI E L'UTERO IN AFFITTO


di Giorgio Cremaschi

Respingo il giudizio finale qui espresso da Antonio Gramsci, i figli non sono mai mostri e devono essere sempre accolti con amore, ne hanno il diritto comunque vengano alla luce. Per questo si è sempre in difficoltà quando si accoglie con gioia ed auguri una nuova vita e nello stesso tempo non si può ignorare il sistema di potere che ha organizzato la sua nascita. Questa contraddizione mi fa ancora più odiare il capitalismo che tutto riduce a merce, ricoprendo e guastando con i rapporti di mercato anche i sentimenti ed i rapporti più profondi e sacri. E mi fa disprezzare l'ipocrisia del pensiero unico liberista, che invece santifica il mercato e trasforma in libera scelta delle persone, più povere, quella che è il risultato di rapporto economici e di potere totalmente diseguali ed oppressivi.
 
Antonio Gramsci un secolo fa vedeva lontano e giusto, chiarendo che da temere non fosse lo sviluppo scientifico, ma il crescente dominio del profitto capitalista su di esso. Il quattrino sporca ogni cosa scriveva, e questa è la ragione per cui io credo che nel cuore profondo del sentire socialista, comunista, egualitario, stia il rifiuto della pratica e della legalizzazione dell'utero in affitto.

LA MERCE

Antonio Gramsci, Sotto la Mole, Avanti 6 giugno 1918

" Qualche vanerello ha proclamato per l'ennesima volta la disfatta della scienza. Chimica applicata ai gas asfissianti, lacrimogeni, ulceranti; meccanica applicata ai cannoni di lunga portata... Sí, ma anche la zappa può spaccare i crani, la scrittura può anche servire a falsificare cambiali e a stendere lettere anonime... E non perciò si proclama la disfatta dell'agricoltura e della calligrafia.

La scienza ha il compito disinteressato dì rintracciare rapporti nuovi tra le energie, tra le cose. Fallisce solo quando diventa ciarlataneria. Gli uomini si servono dei ritrovati per straziare e uccidere invece che per difendersi dal male e dalle cieche forze naturali? Entra in gioco una volontà che è estranea alla scienza, che non è disinteressata, ma dipende intrinsecamente dalla società, dalla forma di società in cui si vive. Il ritrovato scientifico segue la sorte comune di tutti i prodotti umani in regime capitalistico; diventa merce, oggetto di scambio e quindi viene rivolto ai fini prevalentemente propri del regime, a straziare e distruggere.

Ecco che il dottor Carrel ha aperto una via nuova alla chirurgia: le possibilità di innesti umani si moltiplicano.
Non siamo ancora giunti all'intensità prevista da Edmondo Perrier: l'innesto del cervello, l'uso degli organi sani dei cadaveri da sostituire nei viventi ai corrispondenti organi logorati. Siamo ancora lontani dalla vittoria scientifica sulla morte promessa da Bergson: per ora la morte è la trionfatrice e per trionfare piú rapidamente si serve con prodigalità della scienza e dei suoi segreti. Ma arriveremo. La vita diventerà anch'essa una merce, se il regime capitalistico non sarà stato sostituito, se la merce non sarà stata abolita.

Secondo una comunicazione fatta all'Accademia di medicina di Parigi, il professore Laurent è riuscito a sostituire il cuore di Fox con quello di Bob, e viceversa, senza che i due innocenti cani abbiano troppo sofferto, senza turbare per nulla la vita del viscere delicato. Da questo momento il cuore è diventato una merce: può essere scambiato, può essere comprato. Chi vuol cambiare il suo cuore logoro, sofferente di palpitazioni, con un cuore vermiglio di zecca, povero, ma sano, povero, ma che ha sempre onestamente palpitato? Una buona offerta: c'è la famiglia da mantenere, l'avvenire dei figli preoccupa il genitore; si cambi dunque il cuore per non apparire di esserne sprovvisto.

Il dottor Voronof ha già annunziato la possibilità dell'innesto delle ovaie. Una nuova strada commerciale aperta all'attività esploratrice dell'iniziativa individuale. Le povere fanciulle potranno farsi facilmente una dote. A che serve loro l'organo della maternità? Lo cederanno alla ricca signora infeconda che desidera prole per l'eredità dei sudati risparmi maritali. Le povere fanciulle guadagneranno quattrini e si libereranno di un pericolo. Vendono già ora le bionde capigliature per le teste calve delle cocottes che prendono marito e vogliono entrare nella buona società. Venderanno la possibilità di diventar madri: daranno fecondità alle vecchie gualcite, alle guaste signore che troppo si sono divertite e vogliono ricuperare il numero perduto. I figli nati dopo un innesto? Strani mostri biologici, creature di una nuova razza, merce anch'essi, prodotto genuino dell'azienda dei surrogati umani, necessari per tramandare la stirpe dei pizzicagnoli arricchiti. La vecchia nobiltà aveva indubbiamente maggior buon gusto della classe dirigente che le è successa al potere. Il quattrino deturpa, abbrutisce tutto ciò che cade sotto la sua legge implacabilmente feroce.
 
La vita, tutta la vita, non solo l'attività meccanica degli arti, ma la stessa sorgente fisiologica dell'attività, si distacca dall'anima, e diventa merce da baratto; è il destino di Mida, dalle mani fatate, simbolo del capitalismo moderno.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta di Fabrizio Verde Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La dura realtà per i lavoratori italiani di Michele Blanco La dura realtà per i lavoratori italiani

La dura realtà per i lavoratori italiani

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti