Dati Inps e il segreto di Pulcinella: il Jobs Act è una truffa sulla pelle dei lavoratori

Dati Inps e il segreto di Pulcinella: il Jobs Act è una truffa sulla pelle dei lavoratori

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Giorgio Cremaschi

CROLLANO LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO, VANNO PEGGIO CHE NEL 2014. FINITA LA DROGA DEI
MIGLIAIA DI EURO REGALATI PER OGNI NUOVO ASSUNTO VA PEGGIO DI PRIMA E NON DIMENTICHIAMO CHE A CAUSA DEL JOBSACT OGNI NUOVO ASSUNTO POTRÀ ESSERE LICENZIATO IN QUALSIASI MOMENTO. ERA OVVIO CHE ANDASSE COSÌ, LO SCRIVEVO GIÀ NEL MESE SCORSO, QUANDO RENZI URLAVA DI TRIONFO.

Questi i dati INPS pubblicati su La Repubblica:

LA ROTTAMAZIONE DELLE AUTO, QUELLA DEI LAVORATORI E QUELLA DI RENZI (24/2/16)

Alla fine del secolo scorso furono adottati più volte provvedimenti governativi per la cosiddetta rottamazione delle auto. Tali misure concedevano benefici fiscali rilevanti a chi rottamava la propria vecchi automobile sostituendola con una nuova. Il risultato erano grossi sconti rispetto al normale prezzo di mercato. Cosi molti consumatori decisero di usufruire dell'agevolazione e ci fu una impennata nelle vendita delle auto. La Fiat era stata il primo sostenitore della misura, con il sostegno,dei sindacati confederali a parte qualche dissenso a loro interno. La rottamazione, sostenevano i suoi fan, avrebbe fatto ripartire il mercato e soprattutto la produzione e l'occupazione nel settore auto. Non fu così. Se la Fiat riuscì a vendere più auto, le case automobilistiche estere ne vendettero ancora di più. Ma soprattutto la rottamazione non fece crescere il mercato dell'auto, ma lo concentrò negli anni in cui erano in vigore gli incentivi. Nella sostanza i consumatori anticiparono la sostituzione della loro auto e poi non ci pensarono più per un bel po'. Così quando finirono gli incentivi la vendita delle automobili precipitò ad un livello ancora più basso di quello precedente la rottamazione; e il risultato fu la crisi definitiva della Fiat.

Le assunzioni fatte in questo anno con il Jobsact e gli incentivi fiscali e contributivi, stanno seguendo,la stessa parabola della rottamzione delle auto. Le imprese si sono trovate di fronte a due enormi facilitazioni . La rottamazione dell'articolo 18 per tutti i nuovi assunti, opera principale del Jobsact, e un bonus fiscale di 8000 euro per ogni persona assunta con il nuovo, finto, contratto a tempo indeterminato.

Così le imprese si sono comportate come i consumatori con l'acquisto delle automobili: hanno concentrato nel periodo coperto dagli incentivi assunzioni che comunque avevano in mente di fare. E soprattutto hanno rottamato vecchi rapporti di lavoro sostituendoli con quelli nuovi, sempre per la stessa persona.

Renzi vanta quasi 800000, finte, assunzioni a tempo indeterminato. In realtà quelle davvero nuove sono poco più di 100000, le altre sono conversioni di rapporti di lavoro già esistenti. Questo vuol dire che finiti o largamente ridotti gli incentivi, le assunzioni si fermeranno, perché le imprese le hanno fatte quando era per loro più conveniente. È molto probaibile quindi che i prossimi mesi registreranno fenomeni negativi per l'occupazione, che alla fine si troverà messa peggio che prima del varo degli incentivi. Esattamente come è successo per l'auto e per come accade per ogni merce, di cui si droghi temporaneamente il mercato senza mettere in atto misure strutturali per la crescita.

Certo se la rottamazione dei vecchi contratti di lavoro a favore di quelli del Jobsact si fosse innescata su una ripresa economica, le cose avrebbero potuto andare meglio. Ma la realtà va in un'altra direzione. L'Istat ci dice che il fatturato dell'industria è aumentato dello 0,2% nell'ultimo anno, ma che è diminuito di ben il 3% nell'ultimo mese. Quindi c'era la ripresina, ora non c'è più.
 
È chiaro che con questi dati economici le imprese non solo smetteranno di assumere, ma probabilmente riprenderanno anche a sfoltire il personale. È qui lè aiuterà ancora il Jobsact, che permette di licenziare in qualsiasi momento il lavoratore assunto con il, finto, contratto a tempo indeterminato "a tutele crescenti" .

Quando si trattano i lavoratori come merci, alla fine sono le stessi leggi del mercato a far fare una brutta fine alle promesse politiche. La rottamazione del lavoro ci è già costata 12 miliardi di regali alle imprese e alla fine avremo più
disoccupazione di prima.

Alla fine chi dovrebbe essere rottamato è proprio il rottamatore, cioè Matteo Renzi con le sue vecchie e disastrose politiche liberiste.

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti