Lo sceicco Hollande: la Francia nuovo partner privilegiato dei "bancomat del terrorismo"

Lo sceicco Hollande: la Francia nuovo partner privilegiato dei "bancomat del terrorismo"

Parigi sta discutendo con l'Arabia Saudita progetti per "decine di miliardi di euro"

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Mentre tra gli Stati Uniti e gli Stati del Golfo Persico la spaccatura si approfondisce, la Francia sta forgiando lucrativi accordi economici con l'Arabia Saudita e il Qatar, ha scritto il New York Times questa settimana .
 
Le ire degli Stati del Golfo vanno dall'accordo sul nucleare di Teheran, il principale rivale regionale,al rifiuto del presidente americano di firmare un trattato di difesa con il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), che richiederebbe agli Stati Uniti di intervenire se l'Iran dovesse attaccare uno dei suoi membri.
 
E la Francia ne sta approfittando.
 
Giorni prima che i leader di Arabia Saudita, Bahrein, Oman ed Emirati Arabi Uniti - 4 dei 6 dei membri del GCC invitati da Obama a Camp David, il ministro degli Esteri francese ha annunciato che Parigi sta discutendo con l'Arabia Saudita progetti per "decine di miliardi di euro".
 
E il presidente francese Francois Hollande ha recentemente partecipato ad una riunione del Consiglio di cooperazione del Golfo a Riyadh, in Arabia Saudita, dove ha supervisionato ad un accordo da 7 miliardi dollari per vendere aerei da combattimento in Qatar. La partecipazione di Hollande è stata la prima di un leader occidentale ad una riunione del GCC dalla sua fondazione nel 1981.
 
La Francia ha a lungo messo in dubbio l'opportunità e l'efficacia di un accordo sul nucleare iraniano. Nel novembre 2013, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius disse ai giornalisti che non sarebbe stato parte di quello che definì un "affare di stupido", un commento che ha innescato le critiche da parte degli iraniani e in seguito ha raffreddato i rapporti di Parigi con Teheran.
 
"Mostrandosi un pò più scettici sull'accordo nucleare rispetto al resto della coalizione occidentale, i francesi hanno trovato una finestra di opportunità", spiega Dominique Moïsi, politologo specializzato in affari internazionali e uno dei fondatori dell'Istituto Francese di Internazionale Relazioni, al Nyt. "E facendo affari con i francesi, i sauditi stanno mostrando il loro disappunto nei confronti gli americani." 

Ma la Francia si è guadagnata il rispetto dei capi di Stato del Golfo anche per aver assunto una posizione dura nei confronti di uno dei più grandi alleati dell'Iran, la Siria di Assad.
 
Detto questo, la Francia è parte della coalizione occidentale ed è probabile che firmerà l'accordo nucleare con l'Iran. E gli Stati Uniti sono ancora il principale fornitore di armi ai sauditi ed è improbabile che possano essere sostituiti come superpotenza occidentale di riferimento per il Golfo. 
 
"Gli Stati del Golfo sanno molto bene che i francesi non sostituiranno gli Stati Uniti", commenta François Heisbourg, consigliere speciale presso la Fondazione per la ricerca strategica di Parigi. "Non abbiamo il peso politico, economico o strategico."
 
Per il momento, però, la Francia sarà lieta di vendere i propri beni agli Stati del Golfo che - nel tentativo di esprimere ulteriormente il loro disappunto agli Stati Uniti - saranno lieti di continuare a comprarli.
 

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