La minaccia globale non viene dalla Russia, ma da Stati Uniti e Cina. L'Independent
"La disputa territoriale nel Mar Cinese Meridionale potrebbe sfociare in un grave conflitto armato"
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Il pericolo più grande per la distruzione di questo mondo sempre più caotico non proviene dalla Russia e l'instabilità in Medio Oriente, ma da una disputa territoriale estremamente pericolosa che sta fermentando in un piccolo arcipelago nel sud-est asiatico, scrive l'Independent.
Secondo il quotidiano britannico, se le Filippine, il Vietnam, la Malesia, Taiwan, Brunei e il loro "protettore de facto, gli Stati Uniti d'America" non affronteranno con la Cina il tema della sovranità sulle isole Spratly nel Mar Cinese Meridionale con "saggezza e moderazione", la disputa territoriale potrebbe sfociare in un grave conflitto armato.
"La posta in gioco è eccezionalmente elevata. Le piccole isole sono nel bel mezzo di una rotta marittima con un volume di scambi di fino a 5 miliardi l'anno. Le acque circostanti sono ricche di risorse ittiche e sicuramente possiedono grandi riserve di petrolio e di altre risorse", spiega l'Independent.
La disputa sulla sovranità sulle Spratly tra Pechino e gli alleati di Washington "ha raggiunto un punto critico." La Cina sta creando isole artificiali destinate alla difesa militare nella zona, cosa che Washington ha fortemente condannato, inviando un aereo di sorveglianza ignorando gli avvertimenti cinesi.
Inoltre, il Pentagono ha annunciato che sta valutando l'invio di navi e aerei da guerra nei pressi dell'arcipelago per sfidare le rivendicazioni territoriali della Cina. Tuttavia, queste misure hanno indurito solo la posizione della Cina. "La crisi delle Spratly non riguarda solo le risorse naturali, ma è parte di un disegno globale più ampio", conclude il quotidiano britannico.