Dieci ragioni per opporsi alla monarchia saudita

Dieci ragioni per opporsi alla monarchia saudita

E' ora di iniziare a chiedere al governo statunitense (e italiano) di troncare i suoi legami con i monarchi sauditi

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Durante la discussione sul patto nucleare iraniano, è stato strano sentire i politici statunitensi condannare violentemente  gli abusi iraniani rispetto ai diritti umani mentre si rimane in silenzio per abusi peggiori commessi dagli Stati Uniti, alleati dell’Arabia Saudita denuncia Medea Benjamin in un articolo su Telesur. Non soltanto il regime saudita è repressivo in patria e all’estero, ma le armi americane e l’appoggio degli Stati Uniti al regime rendono complici gli americani. Guardiamo quindi al regime sui cui conta il governo statunitense come suo amico intimo.
 
1. L’Arabia Saudita è governata come monarchia assoluta da un enorme clan, cioè la famiglia saudita, e il trono passa da un re a un altro. Il gabinetto dei ministri è nominato dal re e le sue politiche devono essere ratificate da un decreto reale. I partiti politici sono proibiti e non ci sono elezioni nazionali.
 
2. Criticare la monarchia, o difendere i diritti umani può causare punizioni gravi e crudeli, oltre alla carcerazione. Raif Badawiwas è stato condannato a 10 anni di prigione e a 1.000 frustate per aver scritto un blog che il governo ha considerato critico del suo operato. Waleed Abulkhair sta scontando una condanna a 15 anni per il suo lavoro di avvocato difensore dei diritti umani. La nuova legislazione effettivamente considera la critica al governo e altre attività pacifiche equivalenti al terrorismo. Il governo controlla fermamente la stampa nazionale, bandendo i giornalisti e i direttori che pubblicano articoli considerati offensivi per l’establishment religioso o per le autorità governanti. Oltre 400.000 siti web che sono considerati immorali o politicamente sensibili vengono bloccati. Una legge del gennaio 2011 richiede che tutti i blog e i siti web, o chiunque pubblichi notizie o commenti online, abbia un permesso dal Ministero dell’Informazione o che affronti multe oppure la chiusura del sito web.
 
3. L’Arabia Saudita ha uno dei tassi più alti nel mondo di esecuzioni, dato che ogni anno uccide moltissime persone per una gamma di violazioni,  compresi l’adulterio, l’apostasia, l’uso di droga, e la stregoneria. Il governo ha eseguito 100 decapitazioni soltanto quest’anno, spesso in piazze pubbliche.
 
4. Le donne saudite sono cittadine di seconda classe. La polizia religiosa attua una politica di segregazione di genere e spesso tormenta le donne, usando punizioni fisiche per attuare un rigido tipo di abbigliamento. Le donne hanno bisogno dell’approvazione di un tutore per sposarsi, viaggiare, iscriversi all’università, o ottenere un passaporto e viene loro proibito di guidare. Secondo le interpretazioni della legge della Sharia, le figlie in generale ricevono metà dell’eredità  concessa ai loro fratelli, e la testimonianza di un solo uomo equivale a quella di due donne.
 
5. Non c’è libertà religiosa. L’Islam è la religione ufficiale e a tutti i sauditi si richiede per legge di essere musulmani. Il governo proibisce la pubblica pratica di qualsiasi religione diversa dall’Islam e limita le pratiche religiose delle sette minoritarie musulmane degli Sciiti e dei Sufi. Sebbene il governo riconosca il diritto dei non-Musulmani di culto in privato, non sempre rispetta tale diritto nella pratica. La costruzione di moschee sciite è proibita.
 
6. ISauditi esportano nel globo un’interpretazione estremista dell’Islam, il Wahhabismo. Negli scorsi 30 anni, l’Arabia Saudita ha speso 4 miliardi di dollari all’anno per moschee, madrase (scuole islamiche), predicatori, studenti, e libri di testo per diffondere il Wahhabismo e il sentimento anti-occidentale. Non dimentichiamo che 15 dei 19 dirottatori fanatici che hanno compiuto gli attacchi dell’11 settembre, erano sauditi, come anche lo stesso Osama bin Laden.
 
7. Il paese è costruito e funziona grazie ai lavoratori stranieri, ma i più di 6 milioni di loro praticamente non hanno alcuna protezione legale. Dato che provengono da paesi poveri, molti sono attirati con lusinghe verso il regno saudita con falsi pretesti e sono costretti a sopportare condizioni pericolose di lavoro e di vita. Le donne emigrate che lavorano come collaboratrici domestiche nelle famiglie saudite riferiscono di regolari abusi fisici, sessuali ed emotivi.
 
8. I Sauditi stanno finanziando il terrorismo in tutto il mondo. Un dispaccio del 2009 rivelato da WikiLeaks cita le parole pronunciate dall’allora Segretario di stato Hillary Clinton: “I donatori in Arabia Saudita costituiscono la fonte più importante di finanziamento ai gruppi terroristi sunniti in tutto il mondo…E’ necessario fare di più dato che l’Arabia Saudita rimane una base di appoggio finanziario fondamentale per al-Qaida, i talebani, Lashkar e-Tayyiba e altri gruppi terroristi.” In Siria i Sauditi  stanno sostenendo le forze settarie più estreme e i migliaia di volontari che si mobilitano alla loro chiamata. E mentre il governo saudita condanna l’ISIS, molti esperti, compreso Bob Graham,  principale autore  del Rapporto della Commissione per l’11 settembre, credono che l’ISIL sia un prodotto degli ideali sauditi, del denaro saudita, e dell’appoggio organizzativo saudita.
 
9.I sauditi hanno usato il loro massiccio apparato militare per invadere paesi limitrofi e reprimere le insurrezioni democratiche. Nel 2011, le forze armate saudite (usando carri armati statunitensi)  hanno invaso il vicino Bahrein e hanno brutalmente annientato il movimento favorevole alla democrazia che stava sbocciando nel paese. Nel 2015 i sauditi sono intervenuti in un conflitto interno in Yemen, con un’orribile campagna di bombardamenti (usando munizioni a grappolo di fabbricazione americana e jet da combattimento F-15) che ha ucciso e ferito migliaia di civili. Il conflitto ha creato una grave crisi umanitaria che ha colpito l’80% degli yemeniti.
 
10. I sauditi hanno appoggiato un colpo di stato in Egitto che ha provocato la morte di oltre 1.000 persone e che ha visto gettare più di 40.000 dissidenti politici in squallide prigioni. Mentre gli attivisti per i diritti umani di tutto il mondo condannavano il brutale regime di Al Sisi, il governo saudita offriva 5miliardi di dollari per sostenere il leader del golpe egiziano.
 
La comoda relazione  degli Stati Uniti con i sauditi ha a che fare con il petrolio, la vendita di armi e l’opposizione congiunta all’Iran. Ma con l’estremismo che si diffonde nel globo, una ridotta necessità degli Stati Uniti del petrolio saudita e con il disgelo delle relazioni americane con l’Iran, adesso è ora di iniziare a chiedere al governo statunitense di troncare i suoi legami con i monarchi sauditi.
 

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