Poroshenko chiede le dimissioni di Yatsenyuk: «Sono pronto a sciogliere il Parlamento»
Ritardi nelle riforme, dimissioni eccellenti e tanta, troppa, impopolarità nell’opinione pubblica ucraina
di Eugenio Cipolla
Ritardi nelle riforme, dimissioni eccellenti e tanta, troppa, impopolarità nell’opinione pubblica ucraina. Il giorno del giudizio per Arsenij Yatsenyuk è arrivato. Il premier ucraino, atteso oggi in Rada per la relazione sull’attività del governo, è giunto al capolinea della sua esperienza politica. L'esecutivo presieduto dal leader del Fronte Popolare è da settimane sul banco degli imputati, criticato per la lentezza nella realizzazione delle riforme, per diverse accuse di corruzione e mollato dalle grandi potenze occidentali, preoccupate dopo le dimissioni di alcune figure chiave del governo (come il ministro dell'Economia Aivaras Abromavicius).
Stamattina, non appena la sessione della Rada si è aperta, sono iniziate le voci sulle prima manovre parlamentari che dovrebbero portare alla capitolazione di Yatsenyuk. Sia Patria della rinata Yulia Tymoshenko che Samopomich del sindaco di Lviv, Andrij Sadovyi, hanno iniziato una raccolta di firme per discutere una mozione di sfiducia nei confronti di Yatsenyuk (da regolamento ne servono almeno 150), trovando ampio consenso anche fuori all’interno dei propri rispettivi movimenti politici. Stando a RBK-Ucraina, nel Blocco Poroshenko sono stati 118 i deputati ad aver apposto la propria firma sulla proposta (la maggioranza nel gruppo parlamentare), risultando decisivi.
Perché è a quel punto, secondo rumors di corridoio, che Petro Poroshenko si sarebbe convinto a chiedere pubblicamente le dimissioni del primo ministro. «Per ristabilire la fiducia nel governo, il presidente ha chiesto al procuratore generale e al primo ministro di fare un passo indietro», ha dichiarato il portavoce di Poroshenko, Svyatoslav Tsegolko, in un tweet. Cinguettio al quale è seguito un comunicato ufficiale del presidente, pubblicato sul sito della Bankova. «Il momento per il rinnovo parziale del Governo è finito. Su questo – si legge - si è parlato troppo a lungo. Ora è evidente la necessità di un riavvio completo del governo. Il primo ministro potrebbe scegliere come attuare al meglio questa richiesta».
Secondo la leadership ucraina «questo riavvio dovrebbe basarsi sulla attuale coalizione di maggioranza, "Fronte Popolare", "Samopomich", "Patria", "Solidarnost"». L'esecutivo, continua ancora Poroshenko, «ha fatto molto per salvare il paese, stabilizzare l'economia e lanciare le riforme. Ma il pubblico chiaramente ritiene che abbia generato più errori che successi […] Per questo non è più sufficiente la terapia, ma è necessaria la chirurgia».
Ora si apre la fase più delicata. Poroshenko vorrebbe evitare elezioni anticipate per evitare di dover cedere pezzi di potere ai partiti della Tymoshenko e di Sadovyi. «Lo scioglimento della Verkhovna Rada non è un obbligo – ha scritto – ma un diritto del presidente. E li userò solo in casi estremi, non hanno alcun diritto di impedirmelo». Lo stesso Yatsenyuk nelle scorse settimane aveva detto che si sarebbe dimesso, ma solo dopo un voto di sfiducia in Parlamento. Voto che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe già avvenire questa settimana.