L'inquietante dichiarazione di Eugenio Scalfari sui poveri censurata dai media.

“I poveri sono come bestie senza bisogni secondari”.

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L'inquietante dichiarazione di Eugenio Scalfari sui poveri censurata dai media.


 
Eugenio Scalfari, fondatore della voce della mistificazione per eccellenza in Italia, la Repubblica, e il santone degli Stati Uniti d'Europa getta la maschera all'età di 91 anni e, in un'intervista rilasciata alla trasmissione Soul in diretta sabato e domenica su Tv2000 e ripresa da il Giornale e Direttanews, si lascia andare a questa frase: “Gli uomini hanno bisogni primari come gli animali. Noi ci inventiamo i desideri, ma i poveri, salvo pochissimi, non hanno bisogni secondari”. “Noi” - Repubblica e gli interessi che porta avanti nei suoi articoli – rispetto ai poveri, la distinzione è chiara. Anzi è precisata meglio quando la conduttrice prova a far rimediare Scalfari da quella che poteva essere una gaffe. “Ma no direttore, nell’uomo c’è qualcosa di oltre… Il desiderio di un significato c’è in chiunque, anche nell’ultimo povero della Terra…”. Lapidaria la risposta di Scalfari: “Lei pensa?”.
 
Il massimo di quello che possono fare i poveri definiti anche “gente senza contraddizione” da Sua Altezza Scalfari è cantare: “I coltivatori delle Americhe erano neri e cantavano e da lì deriva il jazz”. Quindi, oltre ai bisogni primari, anche giullari per i ricchi.



Dal suo trono Scalfari manda moniti e avverte il nostro paese come non c' più tempo, come la distruzione del nostro tessuto produttivo, dei diritti sociali, della Costituzione e del Welfare non basta. Per lui il futuro si chiama Stati Uniti d'Europa. In tutti i suoi editoriali domenicali, a voler giustificare l'ingiustificabile, ci dice che l'Italia da sola non ce la può fare e che la sua unica salvezza si chiama Europa federale. Dall'uomo che odia i poveri, vi è più chiaro quali interessi porta avanti nella sua propaganda. 

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