L'esperimento NATO al capolinea? Il 70% degli ucraini non approva il lavoro di Poroshenko

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di Eugenio Cipolla 

La crisi politica ucraina, che da diverse settimane sta paralizzando il Paese, mettendo a rischio i vitali aiuti del Fondo Monetario Internazionale, potrebbe presto concludersi. Quelli appena passati, sono stati giorni di intesi colloqui e incontri in Rada e molto presto il nodo che gira attorno ad Arsenij Yatsenyuk potrebbe presto sciogliersi. Ieri il quotidiano ucraino “Vesti” parlava di un sicuro avvicendamento del primo ministro «non supportato più dal popolo dell’Ucraina e dalla classe dirigente del paese». Il nome che nelle ultime ore ha guadagnato consensi è quello di Olexander Turchinov, attuale segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa, già presidente ad interim nel dopo Maidan.
 
Turchinov, secondo quanto riportato dai media locali, avrebbe il sostegno pieno del Blocco Poroshenko, ormai in rotta con Yatsenyuk, di parte del Fronte Popolare (il partito dell’attuale premier), di Narodnja Volja e Samopomich. In realtà, ha spiegato l’analista politico Ruslan Bortnik alla Tass, sulla scrivania di Poroshenko ci sono due opzioni. «Il piano A prevede di commissariare Yatsenyuk, nominando come suo vice Borys Lozhkyn, attuale capo dell’amministrazione presidenziale. Il piano B prevede invece la sostituzione di Yatsenyuk con Turchinov o Groismann». Una fonte vicina allo speaker della Rada ha confermato che Groismann è pronto a prendere le redini del Gabinetto dei ministri.
 
Comunque andrà a finire, contro Petro Poroshenko gioca a sfavore il fattore tempo. La paralisi politica sta aumentando il livello di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e l’attuale leadership di Kiev. I sondaggi diffusi qualche giorno fa dall’Istituto Gorshenin mostrano una fotografia esatta del sentimento degli ucraini in questo particolare momento. Solo il 20% della popolazione ha fiducia in Poroshenko, mentre il 70,53% degli intervista ha detto chiaramente di disapprovare il lavoro del magnate dell’industria televisiva e dolciaria. Subito dietro di lui ci sono Yulia Tymoshenko (15,9% di rating positivo), Andriy Sadoviy (11%), Oleg Lyashko e Yuriy Boiko (leader dell’opposizione filorussa in Rada).
 
La necessità di un percorso di riavvicinamento verso un popolo ormai sfiduciato è confermato dall’alto livello di sfiducia verso istituzioni come Parlamento (87,6%), Governo (86,2%), Tribunali (89,3%) e Procuratori (85,5%). Persino l’esercito (57%) e la politizia (50%) non vengono percepiti come istituzioni affidabili.
 
In questo quadro sociologico alquanto complicato, il 69,8% della popolazione ucraina ritiene che il paese si stia muovendo nella direzione sbagliata, contro un 20,4% convinto del contrario. Non solo, il 71,5% degli intervistati ritiene che le riforme non siano state messe a punto. Nonostante la crisi attuale del governo, solo il 42,3% è favorevole a elezioni parlamentari anticipate.

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