Ucraina: non si ferma la brutalità dei golpisti

 Ucraina: non si ferma la brutalità dei golpisti

Ad Odessa, il professore dell'ateneo cittadino Vladimir Ghrubnik accusato di terrorismo si trova in regime d'isolamento da mesi ed in gravi condizioni di salute.

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di Svetlana Pravda, perseguitata politica ucraina
 
a cura di Maurizio Vezzosi e di Giacomo Marchetti
 
 
Svetlana, di cui non riveliamo la reale identità per ragioni di sicurezza è una perseguitata politica ucraina che vive in Italia da qualche tempo. Attivista del movimento “Kulikovo Pole”, in opposizione al crescendo golpista e neofascista di Kiev,  è sopravvissuta alla Strage di Odessa del 2014 e recentemente ha raccontato quel giorno all'Antidiplomatico. 
 
Secondo la Repubblica Popolare di Donetsk ad oggi l'Ucraina detiene illegalmente 1106 persone: di queste 362 sono soldati, 575 oppositori politici e 169 civili a cui vengono attribuite responsabilità nel conflitto.  Tra i prigionieri ci sono 39 uomini e 83 donne che hanno più di 60 anni. Al totale di 1106 persone detenute si deve aggiungere il numero di ben 421 persone scomparse.1
 
Nel pubblicare l'articolo di Svetlana ci limitiamo a rimuovere alcuni refusi ed apportare alcune correzioni per favorirne la lettura e la diffusione.


*
 
Dal momento che questa notizia non è conosciuta né in Europa occidentale né in Ucraina ho deciso di raccontarla in Italia, nella speranza che qualcuno possa raccogliere il mio appello.
 
Vladimir Ghrubnik è professore all'Università Nazionale della Medicina di Odessa, di cui detiene la Cattedra di Chirurgia n.3 ed è anche il chirurgo dell'ospedale n.11 della mia città, nonché membro dell'Associazione Europea della Chirurgia endoscopica (European Assciation for endoscopic surgery, EAES).
 
Le autorità di Kiev lo accusano di aver partecipato ad attività terroristiche: è detenuto nel carcere di Odessa dall'ottobre dello scorso anno, nonostante dichiari la sua innocenza e la sua estraneità a qualsiasi attività illegale. Secondo le informazioni che ho solo ad Odessa ci sono almeno 50 prigionieri politici.
 
Nei confronti di Vladimir Ghrubnik la polizia ha utilizzato ed utilizza sistematicamente la violenza per indurlo a mentire e a dichiarare il falso: è rinchiuso in isolamento in una cella umida e buia, e nonostante la sua giovane età di 33 anni si trova in gravi condizioni di salute. Secondo le notizie che ho ricevuto avrebbe i sintomi della tubercolosi, ma al momento non ci sono informazioni più precise.
 
Le continue violenze che subisce sono rese evidenti dai segni visibili in queste foto: non è difficile immaginare quali siano le condizioni nel resto del suo corpo.


 
La situazione è preoccupante: Vladimir Ghrubnik, all'interno del carcere viene sottoposto a continue brutalità. Il suo stato di salute può solo peggiorare ed è necessario che le associazioni e le ONG che si occupano di diritti umani intervengano affinché la brutalità e la violenza vengano fermate e che Vladimir Ghrubnik venga liberato.
 
Secondo alcune informazioni che ho ricevuto da altri prigionieri politici Vladimir continua a subire brutali pestaggi, e non so quanto tempo potrà resistere a questo genere di pressione fisica.
 
I prigionieri politici durante i processi dichiarano da tempo che la polizia politica ucraina utilizza regolarmente la tortura contro di loro durante gli interrogatori. Tra il personale di Odessa nei servizi segreti ucraini – SBU - il più crudele è l'ufficiale Ismailov, autore di torture mostruose.
 
Ad Odessa gli artefici del golpe del 2014 stanno cercando di assumere la direzione di tutte le cariche istituzionali: nella magistratura, nella polizia, negli ospedali, nelle università. Vengono inseriti dappertutto amici, parenti e familiari allontanando dai posti di lavoro i comuni cittadini di Odessa. I vertici delle forze dell'ordine vengono occupati illegalmente da simpatizzati dal criminale Mishiko Saakashvili – Ndc, Governatore della regione di Odessa - , ricercato dal governo della Georgia.
 
Spero che Vladimir, come gli altri nelle sue condizioni, possano ricevere il sostegno delle organizzazioni italiane ed europee per i diritti umani in modo che questa vicenda riceva l'attenzione dell'opinione pubblica e che l'Unione Europea prenda dei provvedimenti: la violazione dei diritti umani in Ucraina deve cessare.
 

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