La frase del NYT che spiega il trionfo di Hillary a New York e il declino a stelle e strisce

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di Francesco Erspamer*

Una frase del New York Times, non mia, per spiegare la vittoria di Hillary Clinton a New York, che probabilmente porrà fine al sogno di Bernie Sanders di ridurre il potere del neocapitalismo prima che causi catastrofi sociali e ambientali tali da provocare una reazione violenta, a questo punto soltanto di destra (alla Donald Trump e alla Marine Le Pen). Ha scritto la Pravda del liberismo (il New York Times è fazioso ma dice la verità o ci prova, mica è un tabloid come La Repubblica, che mente apertamente per compiacere il governo): "Mrs. Clinton won New York thanks to big support from nonwhite and affluent voters in New York City and its suburbs", "Clinton ha vinto a New York grazie al massiccio consenso delle minoranze e dei ricchi". 

Ecco ricostituita la vecchissima alleanza che ha consentito per secoli a pochissimi stronzi di prendersi quasi tutte le risorse e opprimere i popoli: quella fra i ricchi e i miserabili, che Marx chiamava sottoproletari e disprezzava perché perenne ostacolo a qualunque tentativo di riscatto e emancipazione, inclusa la loro. Oggi i miserabili americani, neri e ispanici, non muoiono di fame e hanno tutti lo smartphone: la loro povertà consiste nel non potersi permettere un'educazione decente, un'assistenza medica, una pensione, delle vacanze, cibo sano, un ambiente pulito. Ma non sono cose che i miserabili davvero desiderino, altrimenti lotterebbero per esse.

Come il sottoproletariato di un tempo, i miserabili di oggi sono individualisti tanto quanto i ricchi, e invece di voler eliminare l'ineguaglianza vogliono diventare ricchi anche loro, che poi per loro significa accedere a un consumismo illimitato: sono dei ricchi perdenti che oggettivamente si alleano con i ricchi vincenti contro la classe media.
 
E la sinistra? La sinistra si è in parte venduta alle multinazionali (Bill Clinton, Blair, Renzi, Hillary Clinton e i loro seguaci) e in parte si è dedicata a battaglie di nicchia quasi sempre encomiabili ma che favoriscono la frammentazione della società facendo esattamente il gioco del liberismo; per non parlare del decisivo sostegno alla globalizzazione dato dai movimenti a favore delle migrazioni. In entrambi i casi la sinistra ha tradito il popolo; e buona parte dei suoi intellettuali infatti si vergognano di usarla, la parola popolo. O si sveglia in fretta o le uniche alternative saranno l'incontrastato dominio del neocapitalismo più idiota (e la distruzione del pianeta) o l'affermazione della destra sociale.

*Professore alla Harvard University. Post 

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