Il blackout dell'umanità in Grecia

Il blackout dell'umanità in Grecia

Per un debito di 110 euro, una donna tetraplegica resta senza elettricità e muore

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Nella Grecia sotto commissariamento della Troika la realtà supera ogni giorno la sceneggiatura più sadica dei film dell'orrore. Una donna tetraplegica è morta mercoledì sera dopo che la Compagnia della corrente pubblica greca (PPC) le ha staccato l'elettricità per i debiti accumulati. La macchina che le erogava l'ossigeno ha smesso di funzionare e, sola a casa, Eytyxia Popodaki, una donna di 56 anni malata di sclerosi amiotrofica laterale da oltre 20 anni - un'invalidità al 100% - è morta nella sua casa nell'isola di Creta.
 
Il debito all'azienda era di 237 euro per il consumo elettrico e di 573 euro per la "tassa d'emergenza sulla proprietà". Lo riportano i giornali greci. Suo figlio ha però dichiarato a Mega TV che un donatore anonimo aveva pagato recentemente la maggior parte delle pendenze e il debito era ora solo di 110 euro. “Un uomo di cui non posso rilevare l'identità ha recentemente pagato la maggior parte del debito, il direttore locale dell'azienda elettrica ci ha detto che il debito era sceso a 110 euro. Ma sulla bolletta, il conto era ancora di 800 euro". 
 
La macchina che le permetteva di vivere ha funzionato autonomamente per un'ora circa, quando il badante è tornato a casa la donna era in coma e il viaggio all'ospedale più vicino è stato del tutto inutile. “Ho denunciato l'azienda e ognuno responsabile per la morte di mia madre", ha dichiarato il figlio ai media greci. "Sapevano delle condizioni di mia madre e che era attaccato ad una macchina per la respirazione dal 2007".  
 
Durante la giornata di ieri, scrive KTG, è poi emersa l'identità del donatore anonimo: si tratta del deputato di SYRIZA Yiannis Stathakis, che ha dichiarato di aver pagato la quasi totalità dei debiti contratti dalla donna con l'azienda pubblica. Stathakis ha confermato che la sua assistente ha proceduto ai pagamenti ed informato il dipartimento locale delle condizioni della donna, oltre al fatto che la famiglia era in gravissime difficoltà finanziarie. 
 
Con una nota, l'azienda si è giustificata come la bolletta non era a nome nella donna e non faceva parte della "lista sociale speciale" per le persone particolarmente vulnerabili. "L'azienda non procede a tagliare l'elettricità a queste persone”, si legge. Dai rapporti dei media e dalle dichiarazioni di familiari e amici, emerge chiaramente come il direttore locale dell'azienda era a conoscenza delle condizioni della donna, ma è stato assegnato un nuovo direttore. 
 
Dato che i lavoratori della PPC si sono sistematicamente rifiutati di procedere al taglio dell'elettricità nei mesi passati, l'azienda ha appaltato il compito a agenzie private. Le bollette sono aumentate in modo esponenziale dal 2010, quando la cosiddetta “tassa d'emergenza sulla proprietà” è stata incorporata. In molti si sono ritrovati senza elettricità per la crisi economica e i debiti cumulati: secondo i dati dell'azienda statale il debito totale accumulato è oggi di 1,3 miliardi di euro, con 30 mila tagli al mese dal 2013. Questo significa che dal novembre 2013 oltre 350 mila greci vivono senza elettricità.
 
Il taglio avviene così, spiega KTG: "uno o due persone arrivano, tagliano l'elettricità e se ne vanno dopo un minuto. Come fantasmi... nessuna notifica neanche di un giorno. Ad una persona invalida e registrata come "gruppo vulnerabile" nel nostro quartiere la corrente è stata tagliata tre volte. E' così che la burocrazia funziona nel nostro paese". Vi ricordate quando Mario Monti definiva la Grecia il principale successo dell'euro? La realtà sta superando ogni più rosea sua sadica aspettativa...

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