Le "riforme" di Renzi? Servono ad espropriare regioni e comuni delle loro utilities. L'anticipazione l'aveva data il burocrate numero uno del Tesoro
Utilities che poi verrano svendute in perfetto Grecia (Troika) style
"Il problema è che non prendi tantissimo", dichiara Lorenzo Cadogno, Capo direzione generale del Dipartimento di Stato rivolgendosi alle privatizzazioni di Enel, Eni, Finmeccanica. "Ho fatto il calcolo un po' di tempo fa, sono 12 miliardi, meno dell'1% del Pil". Per abbattere il debito pubblico bisogna aggredire l'acqua, luce o gas, vale a dire le utilities gestite dai comuni. "La vera risorsa sono le utilities a livello locale. Li' sono veramente tanti, tanti miliardi. Il problema è che non sono nostri, dello Stato, sono dei comuni, delle Regioni. E quindi dobbiamo cambiare il Titolo V ed espropriare i comuni e le regioni". Quindi dobbiamo cambiare il Titolo V per espropriare comuni e le regioni.
Il video a cui dare la massima diffusione:
Era il settembre scorso e queste dichiarazioni venivano rilasciate alla trasmissione La Gabbia. A quasi un anno di distanza e l'ascesa di un nuovo primo ministro non votato da nessuno, rappresentano la migliore spiegazione possibile all'accelerata che il governo Renzi ha voluto imprimere alle sue "riforme". In un paese con il 43% di disoccupazione giovanile, sei milioni di poveri e una traiettoria debito/Pil ormai fuori controllo per le spinte deflazioniste, le "riforme" servono ad "espropriare Comuni e Regioni" delle loro utilities, che poi verrano svendute in perfetto Grecia (Troika) style.
Segnalazione su Facebook di Stefano Picinorro