Lo Stato Islamico fa scouting tra gli indignados di Ferguson

Lo Stato Islamico fa scouting tra gli indignados di Ferguson

Intanto un video sulla sparatoria di Cleveland mostra come gli agenti colpiscono il dodicenne senza esitazione

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Lo Stato Islamico fa scouting  tra gli indignados di Ferguson.  Assurdo, ma vero. Infatti i membri dell’Is dimostrano la loro disponibilità ad aiutare i ribelli di Ferguson, inviando militanti che “non dormono” e “bevono sangue”, se essi giureranno fedeltà al gruppo jihadista.

L’intento è sfruttare questa situazione di rabbia e malcontento degli americani, dopo il verdetto sul caso Brown, per aggiungere nuovi membri ai loro ranghi, secondo quanto spiega The daily mail.

I jihadisti britannici, che combattono in Siria e in Iraq, si sono esposti sui social network impegnandosi ad inviare militanti nella città statunitense di Ferguson, nel Missouri, per lottare contro la polizia e avvicinarli all’Islam. Sotto il nome di battaglia "Abu Hussain al-Britani ', un giovane jihadista britannico di nome Junaid Hussain ha condiviso su Twitter un foglio presumibilmente suo, scritto a mano. La lettera invita i manifestanti di Ferguson a respingere la democrazia e dichiarare la loro fedeltà al leader dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. Un altro presunto terrorista, che si fa chiamare 'Abu Dujana', ha pubblicato una fotografia di un coltello tenuto da qualcuno che indossa un guanto col marchio Nike.

Intanto un nuovo video sulla sparatoria a Cleveland mostra gli agenti di polizia che a malapena esitano prima di sparare fatalmente nello stomaco del giovane che stava giocando con una pistola ad aria compressa.




L’incidente era avvenuto dopo una chiamata alla polizia di Cleveland che allertava sulla presenza di un ragazzo con un’arma da fuoco puntata sulla gente in strada. Il ragazzo è stato ucciso mentre sembrava tirasse fuori qualcosa dalla cintura.





Il dodicenne Tamir Rice è morto; la polizia dice di avergli intimato tre volte di alzare le mani prima di sparare due volte. Eppure, si è scoperto che Rice era in possesso di una pistola ad aria compressa che spara piccole palline di colore arancione. Il video, nel frattempo, è stato rilasciato su richiesta della famiglia del ragazzo. C’è anche l’audio di una chiamata al 911, che registra il fatto che un ragazzo sventolasse una pistola. Tuttavia, il chiamante non sapeva se fosse vera.
 


 

Un’America allo sbando che con troppa facilità spara, usa eccessivamente la forza e il potere, senza esitazione, contro adolescenti che brandiscono armi che essa stessa ha legittimato. Nonostante poi si scopra siano giocattolo.  O come nel caso di Brown, nonostante il ragazzo sia disarmato.

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