"Con questi media, la democrazia occidentale si trasformerà presto in un reality televisivo". Marcello Foa

"Quello che è accaduto in Ucraina è emblematico della deriva di questo processo in corso"...

13923
"Con questi media, la democrazia occidentale si trasformerà presto in un reality televisivo". Marcello Foa


Intervenendo alla conferenza organizzata da Pandora Tv di Giulietto Chiesa alla Sala del Refrettorio della Biblioteca della Camera dal titolo Global Warning, Marcello Foa ha sostenuto come non sia più possibile ragionare con le vecchie distinzioni – destra-sinistra o liberali-socialisti – ma siamo in un'epoca in cui l'alternativa è tra chi vuole difendere la democrazia e per questo si impegna a capire cosa sta accadendo nel mondo e chi, al contrario, si accontenta di accettare una versione che chiaramente non rappresenta la realtà. “E' un'epoca strana in cui io e Giulietto Chiesa possiamo partecipare allo stesso convegno”.
 
La responsabilità principale è, prosegue Foa, dei media, strumento non solo di informazione, ma, oggi, di gestione del mondo. Questo ruolo che hanno assunto storicamente solo in tempi di guerra, ora lo hanno anche in tempi di pace. E questo è possibile attraverso tre elementi che Foa ricorda: la presenza di spin doctors nelle grandi istituzioni della politica e dell'economia; le modalità attraverso cui lavorano i media, in particolare la necessità di “coprire i buchi”, allineandosi spesso ai servizi dei telegiornali che dettano la linea anche di tutti i giornali; l'uso accurato di tecniche sviluppate di psicologia e sociologia per condizionare le masse e far scattare una serie di luoghi comuni (frame) che poi diventano verità assolute per l'opinione pubblica.
 
Quello che è accaduto in Ucraina è emblematico della deriva di questo processo in corso: si sono legittimati gruppi neonazisti, anti-democratici e paramilitari che sono arrivati ad imporre l'elezione di cittadini stanieri nel governo e un Ministero della “Verità” con il pretesto di imporre altri obiettivi di politica estera americana. Da Milosevic ad oggi, afferma Foa, sono stati sistematicamente strumentalizzate le rivolte di piazza per legittimare una serie di colpi di stato che avevano secondi fini. “Ci hanno provato in Libia, hanno fallito e quindi hanno mandato gli aerei. Ci hanno provato anche in Siria, hanno fallito e quindi hanno mandato gli aerei ed ora l'Isis....”. In Ucraina hanno utilizzato l'unico momento in cui sapevano che una reazione russa sarebbe stata impossibile: i giochi invernali di Sochi, quando Putin aveva gli occhi del mondo addosso.

E per questo i media rappresentano oggi strumenti di guerra non convenzionali, che sono di fatto uno dei principali elementi della politica estera americana. Il filtro con cui si guarda il mondo va cambiato perché ha fini diversi e il dovere di una stampa libera, ricorda Foa, è proprio questo, comprendere dove sta procedendo il mondo e rindirizzare il filtro verso l'opinione pubblica. Se questo non accadrà, conclude, la democrazia, “già ormai solo perlopiù formale e non sostanziale”, diverrà una specie di reality televisivo con l'apparenza di opinioni diverse, ma nella realtà quelle persone che discutono non hanno alcun potere sostanziale e sono tutte dirette come marionette da altre forze esterne.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina   Una finestra aperta 1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno di Michelangelo Severgnini Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Le inutili spese militari globali di Michele Blanco Le inutili spese militari globali

Le inutili spese militari globali

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti