Dal Telegraph: “La BCE sta guidando un disastro deflazionistico che rende insostenibile il debito in Italia"

 Dal Telegraph: “La BCE sta guidando un disastro deflazionistico che rende insostenibile il debito in Italia"

L'entrata in deflazione della Francia rappresenta l'ultima goccia della crisi della zona euro

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Dopo aver ricordato le parole del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo cui qualsiasi ulteriore calo dei prezzi in questa fase potrebbe avere ‘conseguenze estremamente gravi per le economie con un livello di debito pubblico molto alto’, Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph sottolinea come l'entrata della Francia nella trappola della deflazione – secondo dati dell' istituto di statistica francese INSEE l’inflazione core è scesa al -0.2% - intensifica le pressioni sulla Banca Centrale Europea perché prenda misure drastiche, prima che sia troppo tardi.
 
I dati di Eurostat, sottolinea Evans-Pritchard, mostrano che da aprile i prezzi sono scesi  in Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda, Belgio, Portogallo, Grecia e negli Stati baltici, così come in Polonia, Romania e Bulgaria, fuori del blocco euro. “La deflazione nell’Eurozona è ormai inevitabile. Non c’è niente da fare”, ha dichiarato Andrew Roberts, di RBS. “Pensiamo che il prossimo anno i rendimenti sui Bund tedeschi a 10 anni cadranno allo 0.42pc”. E, in tutto questo, sottolinea Roberts: “La BCE sta guidando un disastro deflazionistico. Devono agire in modo rapido e aggressivo, altrimenti i mercati inizieranno ad attaccare il debito italiano. Il Pil nominale in Italia sta calando più velocemente del costo del servizio del debito e questo li sta spingendo in una spirale debitoria”, ha aggiunto.
 
Negli ultimi due mesi, prosegue il Columnist del Telegraph, il tasso di cambio dell’euro ponderato sulla base degli scambi è aumentato del 2%, mentre il rublo precipita e cedono le valute collegate dei mercati emergenti, nonostante gli sforzi della BCE per calmare le acque. Si tratta di una forma di stretta monetaria. In questo contesto, i falchi a guida tedesca della BCE sono ormai a corto di scuse nell’opporsi al quantitative easing, dopo che la domanda in seconda asta per i convenienti prestiti quadriennali della BCE (TLTROs) non è stata all’altezza delle aspettative. “Il TLTRO più che un bazooka è una cerbottana”, ha detto Nick Kounis, di ABN Amro. Sono stati presi in prestito solo 129.8 miliardi di euro di nuovo credito, di gran lunga meno dei € 270 miliardi di vecchi prestiti che devono essere rimborsati. Ciò significa che il bilancio della BCE continuerà a contrarsi – piuttosto che espandersi di mille miliardi come previsto – a meno di non adottare un QE conclamato. 
 
Mario Draghi, presidente della BCE, ha promesso che farà tutto il possibile per scongiurare la deflazione. Eppure il consiglio della BCE continua a insistere sul fatto che espanderà i suoi acquisti di asset solo “se necessario”, senza spiegare quale sia la soglia. Draghi deve affrontare una dura opposizione da parte dei membri della Germania, Jens Weidmann e Sabine Lautenschlager. Deve muoversi in un campo minato legale che comprende un caso alla Corte europea, e un altro probabile caso alla Corte Costituzionale Federale tedesca contro qualsiasi forma di QE.
Il crollo dei prezzi arriva in Francia in un frangente delicato – con molte aziende che  negli ultimi mesi sono andate in bancarotta, come durante la crisi Lehman. Il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 10.4% con un record di 3,4 milioni di lavoratori in disoccupazione di “categoria A”. Questo significa un disastro politico per il presidente Francois Holland, che ha chiesto agli elettori di giudicarlo sulla base della creazione di posti di lavoro. Mathieu Plane, dell’Osservatoire francese, ha sostenuto che si sta stabilendo una “pericolosa dinamica” in cui una elevata disoccupazione indebolisce la domanda e costringe le imprese a ridurre i prezzi per mantenere le quote di mercato. Questo a sua volta porta ad ulteriori tagli dei salari, in un circolo vizioso. E’ esattamente quello che è successo in Giappone.
 
Per la traduzione completa dell'articolo di Ambrose Evans-Pritchard si rimanda a Vocidall'estero

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