Con la Nato la crisi più grave dai tempi della guerra fredda. Lavrov

Con la Nato la crisi più grave dai tempi della guerra fredda. Lavrov

“Se l'Europa dovesse dar prova di buon senso, saremmo pronti a un'interazione costruttiva”

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Traduzione a cura di Russia Beyond The Headline

Tirando le somme dell’anno che sta per concludersi, il ministro degli Affari Esteri, Sergei Lavrov, ha raccontato all'agenzia di stampa RIA Novosti lo stato delle relazioni fra Russia, Europa e Stati Uniti, le prospettive per una soluzione della situazione in Ucraina e la direzione verso est che sta prendendo la politica russa. 
 
Sulla regolazione del conflitto ucraino
 
Il ministro ha detto che a Mosca Petro Poroshenko è considerato il principale partner su cui fare affidamento per trovare una via d'uscita dalla crisi nel Donbass. “Il piano di pace avanzato da Poroshenko e le rispettive iniziative del Presidente Vladimir Putin sono la base dei famosi accordi di Minsk, la cui rigorosa esecuzione rappresenta la chiave per la risoluzione del conflitto”, ha osservato Lavrov.
 
Il capo della diplomazia ha dichiarato che la Russia si aspetta una reale riforma costituzionale dall’Ucraina, la quale dovrebbe portare all'adozione di “un accordo sociale attentamente elaborato e rinnovato, che possa essere accolto da tutte le parti dello stato ucraino come un documento permanente, fondamento dello stato di diritto che garantisce l'uguaglianza delle regioni e delle nazionalità”.

Secondo le parole di Lavrov, al momento si è lontani dalla diminuzione delle tensioni in Ucraina.Al momento, è evidente, siamo lungi da questo obiettivo”, ha detto. 

Mosca e Washington
 
Rispondendo alle domande sui rapporti fra Russia e Stati Uniti, Lavrov ha detto che Mosca è aperta al dialogo con Washington, senza per questo però voler cedere su alcuno dei propri interessi, in nessun caso.
 
“Da parte nostra, siamo sempre aperti al dialogo onesto e costruttivo con gli USA, tanto negli accordi bilaterali, quanto nell'arena mondiale, dove entrambi i paesi ricoprono particolare responsabilità per la sicurezza internazionale e la stabilità. La domanda è quando sarà pronta Washington alla cooperazione sui principi di vera parità e rispetto degli interessi russi, rispetto ai quali non intendiamo retrocedere per nessun motivo”, ha dichiarato il ministro.
 
Difesa antimissile (PRO) e Missili di minore e media gittata (RSMD)
 
Secondo le parole di Lavrov, gli Stati Uniti hanno gratuitamente accusato la Russia di aver violato gli Accordi di Minsk sulla liquidazione dei missili a minore e media gittata, benché non sia stata finora presentata alcuna prova al riguardo. Il ministro ha inoltre sottolineato che gli USA ignorano la preoccupazione delle autorità russe.
 
“In contrasto con l'accordo sui missili di minore e media gittata, gli americani si preparano dal prossimo anno a piazzare scudi antimissile in Romania e Polonia, utilizzabili al contempo per il lancio di missili da crociera a medio raggio come i Tomahawk. A Washington, purtroppo, fanno finta di non capire le preoccupazioni russe”, ha detto Lavrov.

“Avvisiamo, che a una certa tappa dello sviluppo di questi scudi antimissile americani, noi ci vedremmo costretti a prendere adeguate misure per garantire la nostra sicurezza”, ha aggiunto.  

Rapporti Russia-NATO
 
I rapporti fra la Russia e la NATO stanno attualmente attraversando la crisi più grave dai tempi della guerra fredda, in questa circostanza la Russia interviene per il mantenimento dei canali che permettono il dialogo politico, ha affermato Lavrov. “L'Alleanza prosegue la sua politica di contenimento della Russia, adotta misure per l'incremento del potenziale bellico e l'accrescimento della presenza militare ai confini russi”, ha detto.
 
Sulle sanzioni occidentali e la reazione della Russia
 
Non sarà Mosca a prendere l'iniziativa di annullare le misure restrittive sull'importo di prodotti alimentari da lei introdotte in risposta alle sanzioni occidentali; i rapporti tra Federazione Russa e Unione Europea sono arrivati ad un punto tale quando “i gesti di buona volontà non danno più alcun risultato”, ha dichiarato.
 
“Noi non abbiamo intenzione di discutere eventuali criteri per la revoca delle sanzioni. Il loro annullamento dipende da chi le ha introdotte. S'intende che, se l'Europa dovesse dar prova di buon senso, noi saremmo pronti a un'interazione costruttiva per quanto concerne questo aspetto”, ha affermato.
 
La Russia e l'Oriente
 
Secondo le parole di Lavrov, la Russia non ha intenzione di mutare il corso delle sue relazioni con la Cina, dal momento che esso corrisponde agli interessi di entrambi i paesi. “Si tratta di rapporti di reciproco beneficio nel pieno senso della parola, dove non c'è senior o junior, leader o gregario. Il corso degli affari tra Russia e Cina è stato impostato tenendo conto degli interessi propri ai popoli dei due paesi e noi non abbiamo pertanto alcuna intenzione di cambiarli”, ha sottolineato il ministro.
 
“Il motivo di tanto successo nello sviluppo dei rapporti affonda le sue radici nella solida base dell'interesse reciproco, del reciproco rispetto, della parità, della non ingerenza negli affari interni”, ha evidenziato il ministro.
 
Cooperazione nella lotta al terrorismo
 
Il capo del Ministero degli Esteri russo ha fatto capire che al momento non si può parlare di cooperazione fra Mosca e Washington nella lotta contro il gruppo terroristico dello Stato Islamico. “Washington non ci ha visti come alleati diretti nella coalizione anti-ISIS che raccoglieva sotto di sé partecipanti di ogni sorta senza regole e parametri, in spregio del diritto internazionale. In aggiunta, il presidente degli USA Barack Obama più di una volta ha messo la Russia sullo stesso piano di minacce globali come lo stesso ISIS o l’ebola”, ha concluso il ministro. 

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