"Ci censurano perché rompiamo lo schema narrativo creato ad arte dal sistema"

Intervista a Giorgio Cremaschi dopo il successo della manifestazione dell'11 novembre. "Noi non siamo buonisti e neanche tolleranti. Ma intolleranti e faziosi" Sulle sanzioni al Venezuela: "Sono un'autentica vergogna"

12369
"Ci censurano perché rompiamo lo schema narrativo creato ad arte dal sistema"



Come AntiDiplomatico abbiamo risentito telefonicamente Giorgio Cremaschi uno dei promotori della grande iniziativa di sabato 11 novembre convocata da Eurostop per un giudizio complessivo.


LEGGI: Roma, migliaia di lavoratori contro Euro, Ue e Nato. I media di regime censurano



Intervista:
 

Nessun giornale ha dedicato una sola riga alla manifestazione di sabato. E’ sorpreso?
 

Da un certo punto di vista mi indigna, ma non mi stupisce. Perché se non ne hai parlato prima come potevi giustificare quella marea di lavoratori, braccianti, precari e disoccupati dopo? Abbiamo portato la verità nelle piazze rispetto alla disinformazione quotidiana di regime. Parliamo di quel degradato sistema d’informazione che  fa campagna elettorale a Casa Pound. Interviste continue, sdoganamento giornalistico, alla Rai per mezz’ora… a nessuno di noi è mai stato concesso nulla di simile. Quella contro di noi quindi non è censura, è una narrazione sistemica precisa.





 

Di che narrazione parla?
 

Il sistema ha confezionato una parte per tutti: c’è il buonista tollerante, c’è il razzista cattivo e poi c’è il potere che per quanto cattivo perché fa l’austerità, il Jobs Act o la Buona scuola poi però è l’unico che ci salva dal mostro razzista. Se non reciti una di queste parte sei censurato. In questo sistema c’è chiaramente il Pd, la sinistra istituzionale inutile che perde e anche il Cinque Stelle che va verso la normalizzazione da parte del sistema.

 

Voi come vi differenziate?
 

Noi non siamo buonisti e neanche tolleranti. Gli immigrati, i tanti immigrati che erano presenti alla manifestazione di sabato non erano in piazza per elemosinare nulla, per dire quanto è bello l’occidente, per impietosire e strappare qualche lacrima ai finti buonisti  o per generare qualche insulto razzista alla destra becera. No, no. Erano lavoratori, braccianti e precari che lottavano per i loro diritti e per quelli dei loro colleghi. Per questo noi non esistiamo perché rompiamo quella narrazione. Perché noi non siamo buonisti, noi siamo intolleranti e faziosi. Intolleranti e faziosi contro il sistema finanziario e le corporazioni multinazionali del capitale che l'Unione Europea rappresenta. Basta con l’amico-nemico sulla questione dei migranti, basta con la propaganda tirata a Casapound per creare una verginità antifascista agli impresentabili del capitale.
 

In questo quadro c’è poi una sinistra istituzionale che prova a ricucire i cocci ed esce con l’ennesima figuraccia dopo l’annullamento dell’incontro del Brancaccio…
 

Il nostro successo di sabato è coinciso con la decisione di annullare l’incontro del Brancaccio con la motivazione dei promotori di non volersi far “assimilare”. Fossero venuti con noi in Piazza sabato avrebbero trovato un popolo in lotta e trovato soprattutto quell’azione pratica che lamentavano. Ma qui bisogna essere chiari una volta per tutte su un punto: o si è contro il sistema e per il cambiamento o si è per il sistema. Ma per essere contro e per il cambiamento si deve proporre una rottura totale contro Ue, euro e Nato come abbiamo indicato nella manifestazione di sabato.

 

La forza della manifestazione è stata anche quella di aver identificato un nemico visibile, quell’Unione Europea che poco dopo la manifestazione ha sanzionato il Venezuela bolivariano, reo di cercare un processo di emancipazione diverso dai diktat di Washington. Come commenta questa decisione da parte di Bruxelles?
 

Come dichiarava Melenchon, il leader della sinistra francese, qualche giorno fa o sei contro l’Unione Europea o non hai futuro a sinistra. Concordo. Il nemico deve essere chiaro. Sulle sanzioni al Venezuela sono un’autentica vergogna. C'è poco da commentare. Un’istituzione che non ha nessuna legittimità democratica e che si macchia del silenzio sulla brutale repressione in Catalogna ha il coraggio di pontificare sui diritti umani e sul processo democratico in corso in Venezuela? Si possono avere posizioni diverse e legittime sull’indipendenza della Catalogna, ma non si può non inorridire di fronte all’arresto del Presidente del Parlamento da parte di Rajoy. Una macchia indelebile per tutta l’UE. Ma il “democratico” Rajoy, si sa, è uno dei soci costituenti di questa Europa che, da un lato, fa l’esercito europeo perché (nella narrazione del sistema) si deve differenziare da Trump, ma poi, sul Venezuela, si accoda con il peggio del governo Trump. C’è solo un elemento morale che contraddistingue l’Unione Europea: l’ipocrisia.

Alessandro Bianchi

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Un passo indietro di un secolo di Loretta Napoleoni Un passo indietro di un secolo

Un passo indietro di un secolo

“Cercare l’impatto, non la mera sopravvivenza”: lettere da Gaza di Michelangelo Severgnini “Cercare l’impatto, non la mera sopravvivenza”: lettere da Gaza

“Cercare l’impatto, non la mera sopravvivenza”: lettere da Gaza

L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche" di Francesco Santoianni L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche"

L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche"

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Una tassa giusta per i miliardari di Michele Blanco Una tassa giusta per i miliardari

Una tassa giusta per i miliardari

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Il romanzo anticinese di Fubini di Fabrizio Verde Il romanzo anticinese di Fubini

Il romanzo anticinese di Fubini

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti