Civili colpiti a Donetsk: la Russia denuncia il silenzio delle organizzazioni internazionali
Il Ministero degli Affari Esteri russo ha accusato le organizzazioni internazionali di approvazione tacita riguardo all'attacco di Kiev contro i civili a Donetsk, capitale della Repubblica Popolare di Donetsk, in cui sono morte almeno 25 persone e 20 sono rimaste ferite. La Russia chiede una condanna forte da parte dei governi responsabili e delle istituzioni internazionali, sostenendo che il silenzio sarebbe interpretato come approvazione, incoraggiando i neonazisti ucraini: "La Russia invita tutti i governi responsabili e le strutture internazionali competenti a condannare con forza questo brutale attacco terroristico. Il loro silenzio significherà una tacita approvazione dell'uccisione di civili e incoraggerà i neonazisti ucraini a commettere atrocità ancora più sanguinose", si legge in un comunicato.
Secondo la Russia, le armi utilizzate nell'attacco sono fornite dall'Occidente, implicando la sua complicità nei crimini del presidente ucraino Zelensky. Il Ministero degli Affari Esteri russo condanna l'attacco come un barbaro atto di terrorismo e afferma che i responsabili saranno puniti, sottolineando la mancanza di volontà politica di Kiev per risolvere il conflitto diplomaticamente. La Russia accusa anche l'Occidente di spingere il regime di Kiev a compiere azioni sempre più audaci nel desiderio di infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia.