Il diritto internazionale nell'ordinamento giuridico congolese

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La Position du droit international dans l’ordre juridique congolais et l’application de ses normes
di Joseph Kazadi-Mpiana
 


Il libro tratta di un argomento di indubbia rilevanza nell’ordinamento congolese. Esso contribuisce, tramite la disamina della pratica nonché della giurisprudenza congolese nell’ambito del diritto internazionale, a rimettere in discussione le considerazioni fin qui raggiunte dall’unanimità della dottrina congolese circa l’inquadramento dell’adattamento del diritto congolese al diritto internazionale nell’ottica della dottrina monista con la relativa prevalenza del diritto internazionale. 
Tali considerazioni prendono le mosse dall’articolo 215 della Costituzione congolese redatto sulla falsariga dell’articolo 55 della Costituzione francese in virtù del quale i trattati internazionali regolarmente ratificati o approvati possiedono, dalla loro pubblicazione, l’autorità superiore alle leggi fatto salvo la condizione di reciprocità. Secondo una cospicua dottrina francese, facendo leva sull’interpretazione della disposizione poc’anzi richiamata, essa conclude in un adattamento automatico con rango superiore del diritto internazionale intrattenendo un’ambiguità nei rapporti tra la Costituzione e le norme derivanti da fonti convenzionali.
Accanto alla dottrina prevalente, ne emerge anche una considerata minoritaria che si fonda da una parte sull’interpretazione sistematica dei rapporti tra varie fonti, ma che si avalla soprattutto dalle pronunce delle corti francesi che tendono ad asseverare un adattamento di tipo dualista sia dal punto di vista delle norme convenzionali sia da quello delle norme derivanti da fonti del diritto derivato d’altra parte. La dottrina congolese non ha approfondito lo studio della problematica in esame e, tenendo conto dell’interpretazione della dottrina dominante in Francia, conclude in un adattamento automatico. La tesi che sostiene il libro parte da un’analisi accurata della prassi congolese di diritto internazionale che, aldilà, delle affermazioni generiche previste nella Costituzione, si inserisce meglio in un’ottica di tipo dualista sostituendo la problematica del rango con l’indifferenza reciproca . In altri termini, la prevalenza dei trattati internazionali nell’ordinamento congolese appare non assoluta e si traduce meglio in una preferenza della norma internazionale sulla norma interna confliggente. L’orientamento risulta suffragato dalla giurisprudenza congolese nell’ambito dei crimini internazionali previsti nello Statuto della Corte penale internazionale.
 La questione degli atti normativi delle organizzazioni internazionali in generale e di quelle africane, in particolare, nonché quella del diritto internazionale consuetudinario e il loro rango nell’ordinamento congolese non sono stati esaminati dalla dottrina. Il libro sviluppa delle considerazioni al riguardo con l’ausilio della giurisprudenza seppur frammentaria. Un accenno particolare è stato rivolto alla problematica dell’adattamento del diritto congolese al diritto “comunitario” africano, che pur ispirandosi dall’esperienza della costruzione europea, conserva tante peculiarità che fanno si che, se da una parte il mimetismo istituzionale e normativo in alcune organizzazioni internazionali africane, è palese, dall’altra parte nella maggior parte dei casi i limiti del mimetismo si traducono in specificità del diritto comunitario africano che fonda le sue radici su una moltitudine di organizzazioni internazionali africane non sempre omogenee nel loro funzionamento. Quindi in questo periodo in cui il giudice congolese si sta “internazionalizzando” nell’applicazione dello Statuto della Corte penale internazionale e di fronte all’adesione recente della Repubblica democratica del Congo all’Organizzazione per l’armonizzazione del diritto d’affari in Africa (OHADA), il cui ordinamento produce gli effetti simili a quelli dei regolamenti europei all’interno degli Stati membri, una riflessione accurata sui rapporti tra il diritto congolese e il diritto internazionale si è rivelata molto opportuna per incrementare “qualitativamente” la giurisprudenza congolese di diritto internazionale.
 
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