Kuwait e Qatar infuriati con la Russia per la liberazione di Aleppo
La vittoria dell'esercito siriano, sostenuto dalla Russia, sui terroristi ad Aleppo ha attirato le ire del Kuwait e del Qatar, che sono alla ricerca di un modo per salvare i loro "ribelli".
In Kuwait, i parlamentari hanno chiesto, ieri, al GCC, i paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo di espellere gli ambasciatori russi, in segno di protesta contro il "genocidio" perpetrato ad Aleppo.
Il parlamentare Jamaan al-Harbash, citato dal Kuwait Times, accusa Mosca e Damasco di attuare un "genocidio" contro i civili ad Aleppo.
Il segretario generale del GCC Abdul Latif al-Zayani, nel frattempo, aveva denunciato, proprio ieri, che l'esercito siriano ha bombardato i quartieri controllati dai gruppi armati, uccidendo un certo numero di civili.
Queste accuse vengono come il governo del presidente siriano Bashar al-Assad, avevano ridotto l'operazione di recupero di Aleppo, al fine di proteggere la popolazione civile.
A sua volta, il ministro degli Esteri del Qatar, Mohamad Abdulrahman al-Thani ha affermato che il "crollo" di Aleppo non metterà fine alla guerra in Siria.
"Se Aleppo cade nelle mani del governo (siriano) ... finirà la guerra? Non credo (...) Noi crediamo che il popolo siriano e l'opposizione siriana vogliono resistere e continuare i loro sforzi", ha detto il ministro degli Esteri del Qatar ad Al-Jazeera.
Inoltre, Al-Thani ha espresso preoccupazione per il futuro dei ribelli dopo essere stati evacuati da Aleppo e ha continuato affermando che il "problema" è la mancanza di "garanzie" per i gruppi armati che escono dalla città.