Putin: La Russia sa chi ha organizzato gli attacchi alle sue basi in Siria. E non è la Turchia
I recenti attacchi alla base aerea russa di Khmeimim in Siria sono stati una provocazione volta a minare le relazioni del paese con i suoi partner, Turchia e Iran, e la soluzione pacifica della crisi siriana, ha dichiarato Vladimir Putin.
"Erano provocazioni volte a interrompere gli accordi precedenti, in primo luogo. In secondo luogo, riguardava le nostre relazioni con i nostri partner: la Turchia e l'Iran. È stato anche un tentativo di distruggere quei rapporti ", ha spiegato il presidente russo durante un incontro con i redattori capo dei giornali e delle agenzie di stampa russe a Mosca. "Abbiamo una perfetta comprensione di ciò e agiremo reciprocamente."
"C'erano dei provocatori lì, ma non erano turchi", ha aggiunti Putin, confutando i precedenti rapporti secondo i quali gli attacchi alla base aerea russa sarebbero stati effettuati da unità turkmene sostenute da Ankara. "Sappiamo chi sono. Sappiamo chi e quanto hanno pagato per queste provocazioni", ha proseguito Putin, senza nominare gli organizzatori degli attacchi.
I siti militari russi in Siria sono stati presi di mira in due grandi attacchi nelle ultime due settimane, uno a Capodanno e l'altro il 6 gennaio. Il primo assalto, ha provocato la morte di due militari russi e danni ai velivoli alla base aerea di Khmeimim. Il secondo ha coinvolto 13 droni armati di bombe, abbattuti e costretti ad atterrare tramite mezzi di guerra elettronica dalle forze russe.
Secondo il capo dello stato russo, gli attacchi alla base aerea di Khmeimim erano "ben preparati". " Sappiamo quando e dove sono stati consegnati quei velivoli senza pilota e quanti ce ne sono stati", ha precisato. "Quegli aerei erano anche mimetizzati - voglio sottolinearlo - per assomigliare ad un prodotto artigianale. In effetti, è abbastanza ovvio che ci fossero elementi di natura high-tech lì", ha sottolineato.
Prima dell'incontro del giovedì con i direttori dei media russi, Putin ha tenuto una conversazione telefonica con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan, durante il quale sono stati discussi gli attacchi di Khmeimim. Durante la conversazione, Putin ed Erdogan hanno concordato di "intensificare il coordinamento degli sforzi da parte dei servizi militari e speciali dei due paesi al fine di combattere efficacemente i gruppi terroristici in Siria."