Miracolo in Francia: ricompare la vera sinistra, oligarchie nel panico

9974
Miracolo in Francia: ricompare la vera sinistra, oligarchie nel panico


Il Simplicissimus
 

In Francia sta accadendo una sorta di miracolo: inaspettatamente risorge dalle ceneri della marginalizzazione mediatica il candidato della sinistra Jean-Luc Mèlenchon che è andato via via crescendo negli ultimi sondaggi è ora è dato appena un passo indietro rispetto ai due candidati principali, l’uomo della finanza Macron e la Le Pen che tuttavia appaiono entrambi in lieve, ma costante declino.

Naturalmente la nuova situazione scatena sussurri e grida nelle stanze del potere dall’Eliseo a Bruxelles perché scompagina tutti i piani costruiti per le presidenziali: nella previsione di uno scontro finale col Front National contro il quale si sarebbe potuto mobilitare tutto l’arco costituzionale, l’elite di comando aveva giocato d’azzardo puntando tutto su un uomo di Rothschild, legato alla parte più reazionaria degli ambienti finanziari ( vedi qui ) buttando a mare il vecchio gollista Fillon non del tutto affidabile nell’opera di smantellamento della sovranità e dunque dei diritti. Così si pensava che persino la sinistra radicale avrebbe finito per votare questo squallido arnese pur di fermare la Le Pen.

Naturalmente questo scenario non prevedeva che sarebbero spuntati fuori altri candidati di rilievo e men che meno che essi sarebbero apparsi da sinistra, mentre ora devono fare i conti con Mèlenchon, inzialmente dato al 10% nella più rosa delle ipotesi, ma che adesso è arrivato al 19 per cento contro il 23 di Macron e il 24 di Le Pen che sono però in discesa. E vi lascio immaginare la desolazione di Hollande e dei suoi social banchieri, quella di Juncker o della nomenklatura europea al vedersi profilare una possibilità da incubo per loro: che al ballottaggio ci vadano i rappresentanti della sinistra radicale da una parte e della destra nazionale dall’altra. Naturalmente se davvero accadesse tutto l’apparato politico e mediatico, tutto lo status quo si schiererebbe con la esecrata Le Pen, mostrando tutta la fatuità e l’ipocrisia non solo della battaglia in corso, ma anche di una cultura miserabile e mefitica che demonizza non costruendo delle ragioni, ma solo degli slogan.

La cosa più interessante però, quella che costituisce una possibile svolta politica per l’intero continente è che l’ascesa di Melenchon è dovuta alle nuove posizioni assunte con il suo raggruppamento dal nome France Insoumis, ovvero Francia non sottomessa e che sono di rottura senza se e senza ma con la Ue e con l’euro. Se eletto Melenchon ha promesso di andare a rinegoziare i trattati europei, compreso quello di Maastricht che riguarda la moneta unica e di congelare i contributi che la Francia versa a Bruxelles  se gli oligarchi europei non volessero, prospettando anche un’uscita dall’unione se le cose non dovessero davvero cambiare. E’ chiaro che ha attirato su di sé e finalmente da posizioni di sinistra molti degli umori dell’elettorato, non soltanto quello della protesta pura e semplice, anche se ormai profondamente radicato, ma anche di quello tradito da socialisti di pura fantasia che propongono di votare un fantoccio di Rothschild per stoppare il Front National.


 

Naturalmente è quasi impossibile che Melenchon ce la faccia davvero, anche perché è cominciata una ossessiva campagna mediatica contro di lui enfatizzando le paure della cosiddetta Francia moderata che a quanto pare rischia di essere in minoranza o cominciando a far comparire il ricatto finanziario.

Ma se davvero egli riuscisse a cogliere il secondo posto al primo turno, sarebbe una piccola, ma vera rivoluzione che come primo effetto avrebbe quello di stilare l’atto di morte della sinistra collaborazionista e di quella che non possiede né animo, né idee, né coraggio per battersi contro il moderno fascismo neo liberista e facendosene anzi oggettivamente complice. Questo forse riaprirebbe le sbarre della prigione in cui è stata chiusa la politica vera a partire dagli anni ’90, sarebbe una svolta su scala europea molto più inquietante dei movimenti di destra come giustamente e autorevolmente dicono Le Figaro o La Stampa, insomma i giornali del reazionarismo e autoritarismo liberale. perché metterebbe in campo un’opzione molto più intelligente e allettante di quelle finora in campo. Si può cominciare anche a stare dalla parte del futuro.
 

FONTE

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo   Una finestra aperta L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti