Salim Lamrani - Che Guevara, apostolo degli oppressi

Salim Lamrani - Che Guevara, apostolo degli oppressi

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Salim Lamrani - aporrea

Università de La Réunion

(traduzione di Francesco Monterisi)


Il cinquantesimo anniversario dell'assassinio del Che in Bolivia, il 9 ottobre 1967, offre l'opportunità di evocare la traiettoria del rivoluzionario cubano-argentino che ha dedicato la sua vita alla difesa degli umiliati.


Il Che e la Rivoluzione cubana


Qual è stato il ruolo di Che Guevara nella Rivoluzione cubana?

Il Che era uno dei principali dirigenti dell'Esercito Ribelle, dopo Fidel Castro, che era il leader indiscutibile ed indiscusso del Movimento del 26 Luglio e la figura più emblematica della Rivoluzione cubana. Occupava lo stesso rango di Raúl Castro, Camilo Cienfuegos, Ramiro Valdés e Juan Almeida, tra altri, ma aveva la massima affinità intellettuale con Fidel Castro.

Aveva uno straordinario coraggio, al limite della temerità, e sentiva un disprezzo sovrano per il pericolo. Il suo prestigio si diffuse rapidamente tra le truppe combattenti ed i simpatizzanti del Movimento sull'isola. Era noto che un argentino, con uno strano accento, stava combattendo a fianco di Fidel ed il suo impegno suscitava l'ammirazione del popolo cubano. Non era tanto conosciuto, nel mondo, come Fidel Castro ma il suo volto era già apparso, ripetutamente, sulla stampa internazionale, specialmente USA.


In quali circostanze Fidel Castro ha nominato comandante il Che?

Guevara è stato il primo ad essere nominato Comandante, molto prima di Raul Castro, per le sue eccezionali qualità di  combattente, di astuto stratega ed il suo naturale dono di dirigente. Il Che era argentino di nascita ed ha deciso di aderire al movimento rivoluzionario cubano per liberare Cuba dalla dittatura militare di Fulgencio Batista, ma soprattutto dalla tutela egemonica USA. Era consapevole che rischiava la propria vita in ogni momento, a causa dei pericoli di una guerra di guerriglia contro un nemico numericamente superiore. Rapidamente eccelse nel gruppo di 82 insorti dimostrando un coraggioso a tutta prova. Ogni volta che si presentava una missione pericolosa, era il primo volontario. Naturalmente ha conquistato il cuore ed il rispetto dei suoi compagni, ammirati nel vedere uno straniero rischiare la vita per una patria che non era la sua.

Fidel Castro ha scoperto le straordinarie  virtù del Che e ha deciso promuoverlo al grado di comandante. L'argentino ha saputo della sua promozione nel seguente modo: il 21 luglio 1957, Fidel Castro ha commissionato a suo fratello Raul la redazione di una lettera a Frank País, leader del Movimento 26 Luglio, nella provincia di Santiago de Cuba, a nome  del gruppo. Quando ha posto il nome del Che tra i firmatari, Raul ha chiesto a suo fratello che grado mettere al Che. La risposta è stata la seguente: "Mettigli comandante".


 Il Che era medico o guerrigliero?

C'è un aneddoto molto rivelatore sullo stato d'animo del Che. La spedizione dal Messico a Cuba durò sette giorni, e non cinque. Invece di arrivare a Cuba il 30 novembre, la barca Granma ha toccato le coste cubane il 2 dicembre 1956. A Santiago, città a est di Cuba, si è verificata una rivolta per celebrare e sostenere lo sbarco. Tuttavia, l'esercito a conoscenza dell'imminente arrivo dei rivoluzionari aspettava lo sbarco della spedizione. D'altro canto, oltre alla estenuante traversata, i guerriglieri sono sbarcati nell'area pantanosa di Las Coloradas e il viaggio dalla nave alla terraferma è stato un calvario.

Inoltre, pochi minuti dopo il loro arrivo, mentre erano in uno stato di totale sfinimento, l'aviazione militare ha localizzato gli insorti ed i soldati della dittatura li circondavano. La truppa ha dovuto disperdersi. Il Che, in questo vortice,  si è trovato in possesso di due zaini, uno con munizioni e un altro con medicinali. Gli era fisicamente impossibile  portarli entrambi mentre l'esercito lo inseguiva. Ha optato, allora, per lo zaino con le munizioni, poiché ha considerato che era rivoluzionario prima che medico.


Qual è stato il nome del battaglione del Che?

La colonna di Che è stata creata con la sua promozione a comandante. L'unico battaglione esistente era quello di Fidel Castro e portava il nome di "Colonna 1". Logicamente avrebbe dovuto portare il nome di "Colonna 2", ma per ingannare il nemico sulle dimensioni delle forze rivoluzionarie, Fidel Castro decise di chiamarla "Colonna 4".

Poi il Che si  è reso responsabile del "Plotone Suicida", composto dai più agguerriti combattenti e il cui ruolo era realizzare le missioni più pericolose. Per l'eccessiva temerità del Che, Fidel ha deciso di affidargli la responsabilità del gruppo alla condizione che non partecipasse a tale tipo di operazioni, concentrandosi su compiti strategici, tattici ed organizzativi.

Il leader della Rivoluzione cubana sapeva che il paese avrebbe avuto bisogno di un simile quadro e che era vitale preservarlo. In ogni missione, uno o più combattenti perdevano la vita, da qui il nome di "Plotone Suicida". Nel suo diario, il Che racconta una situazione insolita e ricorrente: Ogni volta che un membro del Plotone Suicida perdeva la vita, si designava un altro per sostituirlo. E ogni volta assisteva a scene in cui giovani combattenti piangevano, delusi dal fatto di non avere l'onore di unirsi al gruppo e mostrare così il proprio coraggio.

            Come trattava, il Che, i prigionieri?

Il Che era implacabile con i violentatori, i carnefici, i traditori e gli assassini, e la giustizia rivoluzionaria era veloce. Al contrario, era questione d'onore per lui  preservare la vita dei prigionieri e curare i feriti del campo nemico. Aveva due ragioni per questo. La prima era di ordine morale ed etico: la vita di un prigioniero era sacra e doveva essere protetta. La seconda era di ordine politico: mentre l'esercito batistiano conduceva una guerra senza quartiere, torturando ed assassinando i prigionieri di guerra, l'Esercito Ribelle mostrava la sua differenza con una condotta impeccabile.

All'inizio del processo rivoluzionario nessun soldato si arrendeva poiché erano persuasi che sarebbero stati giustiziati dai ribelli. Alla fine della guerra insurrezionale i soldati di Batista, quando si sono accorti della nobile condotta degli insorti, si arrendevano in massa  quando si trovavano circondati dai rivoluzionari, sapendo che avrebbero salvato la vita.

Un aneddoto illustra il comportamento del Che a questo proposito: Dopo un combattimento con l'esercito, un ribelle ha sparato ad un soldato ferito senza dargli il tempo di arrendersi. Quel ribelle aveva perso tutta la famiglia dopo un bombardamento. Il Che è arrossito di rabbia, dicendogli che la sua condotta era indegna dell'Esercito Ribelle, che si doveva preservare la vita dei soldati quando era possibile e che mai si doveva sparare ad un ferito. Sentendo queste parole, un altro soldato, anch'egli ferito, che si era nascosto sotto un albero, si è fatto sentire gridando "Non sparate!". È stato curato dai ribelli e ogni volta che appariva un guerrigliero, alzava le braccia e gridava: "Il Che ha detto che non si uccidevano i prigionieri!"


Qual era la fama del Che?

Il  Che era un capo con un'autorità naturale e grande prestigio, conquistato sul campo di battaglia. Era molto esigente e aveva una fermezza a tutta prova, ma predicava sempre con l' esempio e non solo con  le parole. Era intransigente nei principi e odiava la convenienza ed i privilegi. Nelle montagne della Sierra Maestra, quando un cuoco ha voluto guadagnarsi i favori del Che riempiendogli il piatto di cibo più degli altri combattenti, ha suscitato le ire del Che, che gli ha detto di tutto. Era egualitario e voleva essere trattato come gli altri compagni. Da questo esemplare atteggiamento  nasce il suo prestigio e l'ammirazione del popolo cubano per lui. Era duro e secco, ma giusto e retto.


Quali erano le sue opinioni politiche quando ha trionfato la Rivoluzione, il 1 gennaio 1959?

Il Che si definiva come marxista-leninista. Aveva già una solida formazione teorica prima di entrare nel movimento rivoluzionario cubano. Dalla sua esperienza in Guatemala, ha scoperto sino a che punto l'egemonia economica USA strangolava l'America Latina e costituiva un ostacolo a qualsiasi processo di trasformazione sociale. La situazione cubana, in cui i settori strategici dell'economia cubana erano nelle mani delle multinazionali USA, gli ha permesso di prendere coscienza che la lotta per la libertà, l'uguaglianza e la giustizia era anche una lotta contro l'imperialismo USA. Era assolutamente convinto che lo Stato doveva prendere il controllo delle risorse strategiche del paese, procedere ad un'ampia riforma agraria, diversificare l'economia, moltiplicare i partner commerciali per emanciparsi dalla dipendenza del potente vicino, universalizzare l'accesso all'istruzione, salute, cultura, sport ed offrire un indefettibile sostegno ai popoli in lotta per la loro dignità.

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana di Paolo Desogus Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il Primo Maggio e il mondo multipolare di Fabrizio Verde Il Primo Maggio e il mondo multipolare

Il Primo Maggio e il mondo multipolare

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Tik Tok. La promessa di Ursula se verrà rieletta di Marinella Mondaini Tik Tok. La promessa di Ursula se verrà rieletta

Tik Tok. La promessa di Ursula se verrà rieletta

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda di Pasquale Cicalese Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

LA CORTE DI GIUSTIZIA RIGETTA ISTANZA DEL NICARAGUA di Andrea Puccio LA CORTE DI GIUSTIZIA RIGETTA ISTANZA DEL NICARAGUA

LA CORTE DI GIUSTIZIA RIGETTA ISTANZA DEL NICARAGUA

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti