Trump, Hofer, Nato, Loi Travail e Siria: la "finta sinistra" sempre più finta

Trump, Hofer, Nato, Loi Travail e Siria: la "finta sinistra" sempre più finta

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di Vincenzo Brandi
Roma, 25 maggio 2016

Una serie di interessanti notizie, apparentemente  non collegate tra loro, hanno colpito l’opinione pubblica nazionale ed internazionale in queste ultime settimane, ma sembra a chi scrive che esse abbiano in comune una serie di fili che le legano strettamente.
 
Esaminiamo per primo il fenomeno Trump. Per la prima volta questo vulcanico candidato alla presidenza USA supera di poco nelle previsioni di voto la “democratica” Hilary Clinton. Apriti cielo! Tutta la finta “sinistra” di regime a livello mondiale si strappa i capelli e si augura che gli Statunitensi si turino il naso e votino per la Clinton, una delle politicanti più guerrafondaie della storia americana (come del resto lo sono state l’ex Segretaria di Stato Madeleine Albright, la “consigliera per la sicurezza” di George Bush, Condoleeza Rice, e la vice della Clinton, Victoria Nuland, organizzatrice del colpo di stato nazista di Kiev). Parliamo di quella stessa Clinton che ballava di gioia quando massacrarono Gheddafi e premeva su Obama per una politica più “muscolare” verso la Siria. Per contro il “pazzo” Trump (come giustamente sottolineato dall’amico Mario Albanesi in un suo editoriale) ha fatto un’interessante apertura verso la Corea del Nord offrendo finalmente , in cambio della rinuncia coreana all’arma di dissuasione nucleare, un trattato di pace che gli USA hanno negato alla Repubblica “Popolare-Democratica” nordcoreana per più di 60 anni, caratterizzati da embargo e minacce militari continue. Trump ha anche aperto alla Russia e promesso addirittura un salario minimo e l’assistenza medica pubblica gratuita.

La finta “sinistra” di regime si è stracciata le vesti anche quando in Austria si è profilata una vittoria del populista di destra
Hofer, riuscendo a far eleggere – con una campagna mediatica basata sulla paura - per una manciata di voti un rassicurante candidato “verde”, in realtà fedele esecutore di tutti i diktat liberisti della UE ed amico fedele della NATO. Hofer è sicuramente un candidato fascistoide e xenofobo che predica la chiusura delle frontiere, ma dovrebbe far riflettere che per lui hanno votato l’86% (ottantasei per cento !!!) degli operai austriaci, mentre il vincitore ha avuto molti voti tra le classi borghesi medio-alte. Il fatto è che la finta “sinistra” affronta il problema dei rifugiati (impropriamente definiti “migranti”, come se fosse un fenomeno naturale come quello degli uccelli migratori) con grandi dosi di “buonismo” e tanta ipocrisia. Non vengono mai esaminate infatti le cause reali e le conseguenze del fenomeno “migratorio”. Non viene detto che questo fenomeno (in particolare quello che parte dalla Siria, dalla Libia, Iraq e Afghanistan) è causato proprio dalle guerre spietate e distruttive che noi paesi della NATO, europei e nordamericani, sotto la direzione degli USA, e con l’aiuto di orribili regimi dittatoriali locali (come l’Arabia Saudita e la Turchia), abbiamo condotto contro questi paesi.

Queste guerre non sono che episodi quella che è la politica globale del blocco imperialista USA-NATO, che pretende di continuare a dominare il mondo spazzando via ogni paese che si frapponga ai propri piani di potenza ed usando il ricatto militare verso i paesi più forti che non possono essere direttamente distrutti. Così prosegue l’accerchiamento della Russia con nuove installazioni di batterie di missili cosiddetti “difensivi” in Romania nella base di Deveselu ed in Polonia presso il confine russo sul Baltico, allo scopo di annullare la possibilità di risposta della Russia ad un eventuale “primo colpo” della NATO. Altre installazioni sorgono nella Corea del Sud, ancora militarmente occupata dagli USA da oltre 70 anni, con la scusa della “minaccia nord-coreana”. Proseguono le provocazioni anti-cinesi nel Mar Cinese Meridionale con operazioni navali e di spionaggio aereo, mentre, con manovre diplomatiche ed accordi militari, si cerca di portare dalla propria parte l’India, e persino il Vietnam, in funzione anti-cinese. Nelle basi italiane di Aviano e Ghedi si sostituiscono le vecchie bombe nucleari B61 con le più moderne bombe “tattiche” B61-12, mentre il nostro governo, completamente succubo della NATO, finge di ignorare anche le timide proteste antinucleari che si elevano da alcuni gruppi pacifisti.

Da parte sua la finta “sinistra” di regime si appresta, in Italia ed in Europa, a rinnovare il 1° giugno, nel silenzio generale, le durissime sanzioni che affamano la Siria, e che impediscono persino le rimesse in danaro alle famiglie rimaste in Siria e qualsiasi commercio (anche di medicinali di uso corrente) o operazione finanziaria (mentre non vengono applicate sanzioni sulle zone controllate dai “ribelli” islamici). Ci risulta che solo il Movimento 5 Stelle e (diamogliene atto!) la Lega abbiano presentato in Parlamento mozioni che invitano il governo a non rinnovare le sanzioni. E’ partito anche un appello in tal senso del Comitato Italiano contro le sanzioni alla Siria, che ha raccolto migliaia di firme, mentre molti gruppi finto-pacifisti legati alla “sinistra” di regime ignorano l’avvenimento, o continuano addirittura una campagna finto-umanitaria tesa a colpire il governo Assad, unico riconosciuto anche in sede ONU!

La finta “sinistra” finge anche di non accorgersi delle conseguenze destabilizzanti dell’ondata migratoria, indotta dalle guerre ( e concordata anche in certa misura con il regime fascista turco di Erdogan, che riceve in cambio miliardi di Euro) , che rischia obiettivamente di avere conseguenze destabilizzanti sui già fragili equilibri sociali europei. Benché sia doloroso dirlo, non si può infatti ignorare che un fenomeno così vasto rischia di favorire l’attacco in corso ai diritti dei lavoratori europei. Il vecchio Marx aveva sviluppato il concetto di “esercito dei lavoratori di riserva”, cioè una massa di diseredati sotto-occupati o disoccupati usata come arma di ricatto verso i lavoratori. Su questo occorre ragionare seriamente, cercando di agire sulle cause, senza lanciare parole d’ordine demagogiche e finto-umaniste, del tipo “facciamo entrare tutti”. Atteggiamenti del genere hanno indotto grandi avanzate dei movimenti populisti europei, come in Francia (dove moltissimi operai ex-comunisti votano per il “Front National” di Marie Le Pen), in Grecia, Polonia, Ungheria, Germania, Austria, ed anche in Italia con la Lega (zeppa di operai ex-comunisti).
 
La “sinistra” di regime modello Tony Blair- Renzi-Hollande, da parte sua, continua in Italia, Francia, Belgio, e altri paesi, ad attaccare i diritti dei lavoratori con nuove legislazioni-capestro  sul lavoro, tipo “Jobs Act”. Per fortuna in Francia ed in Belgio alcuni settori di lavoratori protestano vivacemente. In Italia si nota una certa rassegnazione, mentre Renzi continua l’offensiva proponendo ulteriori tagli alla costituzione, l’istituzione di un docile Senato non elettivo, e difendendo a spada tratta una legge elettorale anti-democratica e ultra-maggioritaria.  L’ex-Presidente Napolitano, scavalcando lo scialbo Mattarella, si fa padrino, con arroganza, di tutta l’operazione, tesa a dare poteri straordinari all’esecutivo.
Speriamo che gli Italiani, in un soprassalto di rabbia ed orgoglio, votino almeno NO al referendum  di ottobre sullo stravolgimento costituzionale, e mandino a casa la banda che imperversa sulle nostre teste.

*Articolo uscirà sul numero di giugno della Rivista "Voce di G.A.MA.DI".

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