"Una Schengen militare": Washinghton ordina una nuova integrazione della NATO

"Una Schengen militare": Washinghton ordina una nuova integrazione della NATO

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di Steven MacMillan* - New Eastern Outlook

La NATO è una minaccia per la pace mondiale. Il suo incessante gioco alla guerra e la sua perversione nel provocare la Russia stanno mettendo il futuro del mondo a rischio. 
 
Dopo il collasso dell'Unione Sovietica e il Patto di Varsavia, la Nato dovrebbe essere smantellata, non dovrebbe essere lei permesso di espandersi per includere tutti gli altri paesi del Patto di Varsavia per accerchiare la Russia. Invece di chiedere l'abolizione della Nato, comunque, uno dei think tank più influenti degli Stati uniti sta facendo propaganda per maggiore integrazione e consolidare le reliquie della guerra fredda.
 
Ad inizio giugno, Elisabeth Braw ha scritto un articolo per  Foreign Affairs – rivista del Council on Foreign Relations – dal titolo: A Schengen Zone for NATO.  Nell'articolo, Braw sostiene la necessità di creare una “Schengen militare” per muovere truppe nei paesi della Nato senza alcun ritardo, giustificando il tutto come una mossa necessaria per rispondere “all'aggressione russa”.
 
“Gli stati membri della Nato sono desiderosi di difendersi l'uno con l'altro, e hanno truppe e equipaggi per farlo.... ma una cosa che frustra i comandanti è evidente: le difficoltà burocratiche da adempiere per far passare le truppe da un confine all'altro... al prossimo summit di Varsavia, i membri della Nato discuteranno di risposte unitarie contro l'aggressione russa e probabilmente decideranno di stazionare quattro battaglioni – circa 4 mila truppe – negli stati baltici e Polonia. Ma con la Russia che sta formando due nuove divisioni nelle regioni occidentali, al confine con gli Stati Baltici, 4 mila truppe in più potrebbero non essere sufficienti a fronteggiare un potenziale attacco”. 

Braw continua:
 
“Spostare le truppe in Europa richiede permessi di entrambi i paesi... ma comandanti militari, sperano in progressi e più uniformità. Stanno chiedendo la nascita di una Schengen militare. L'Accordo di Schengen, in vigore dal 1996, permette il transito senza documenti di identificazione tra i paesi membri dell'UE parte dell'accordo… Con uno Schengen militare, le truppe NATO e il loro equipaggio sarebbero in grado di passare da un confine Nato ad un altro come i cittadini europei: senza permessi. Se dovesse scoppiare una guerra, SACEUR [NATO’s Supreme Allied Commander Europe]Curtis Scaparrotti e gli altri comandanti NATO dovrebbero essere liberi di muovere tutte le truppe necessarie senza permessi diplomatici. Ma molti comandanti e analisti, inclusoBrezinski, sostengono che quest'impasse diplomatica condiziona le preparazioni e la programmazione di queste circostanze, minando la deterrenza”.

L'idea di una Schengen militare per gli stati membri della Nato è sempre più in voga tra i ministri della Difesa e comandanti militari. Come ha riportato Sputnik lo scorso mese in un articolo dal titolo NATO’s ‘Tank Schengen': Baltic States Call for Free Movement… of Troops: “I ministri della difesa dei paesi del Baltico hanno invocato la restrizione delle libertà di transito delle truppe Nato e del loro equipaggiamento in Europa, suggerendo la creazione di uno spazio visa-free simile a quello dell'aerea Schengen per accelerare il dispiegamento delle forze alleate e dell'armamento nei paesi baltici”.
 
Con la menzogna di dover affrontare l'aggressione russa, gli Usa stanno progettando nuovi passi per approfondire l'alleanza, e minare ulteriormente la sovranità di ogni stato membro. La Nato sta anche tentando di espandersi ancora una volta, cercando di inglobare il Montenegro nel futuro prossimo, e poi concentrarsi sulla Georgia come prossimo membro dell'alleanza imperiale.

L'abolizione della Nato è quello che è necessario per portare il mondo vicino alla pace, non ulteriore integrazione di questa demoniaca arma dell'imperialismo occidentale.

Traduzione a cura de l'AntiDiplomatico
 
Steven MacMillan è uno scrittore indipendente, ricercatore e analista geopolitico. Scrive per The Analyst Report, in particolare per “New Eastern Outlook”.

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