L'esposizione in derivati di Deutsche Bank, 54 trilioni di euro, è il vero motore della politica europea della Germania
Si tratta di 20 volte il Pil della Germania e oltre 10 volte il Pil di tutta la zona euro
Esattamente come un anno fa, quando stupì i suoi investitori con una diluizione del 10% delle sue equity nonostante tutte le riassicurazione della Bce, Deutsche Bank, la principale banca europea, ha annunciato una nuova ricapitalizzazione da 1,5 miliardi di euro in capitale Tier 1.
“L'emissione”, scrive Zero Hedge, “sarà il terzo passaggio di una serie di misure coordinate, annunciate il 29 aprile 2013, per rafforzare la struttura del capitale della Banca e seguire un aumento di capitali da 3 miliardi di euro in equity nell'aprile del 2013 e l'emissione di 1,5 miliardi di dollari in securities Tier 2 nel maggio del 2013. L'annuncio della transizione di oggi è il primo passo verso l'obiettivo di capitale addizionale CRD4 Tier 1 per un totale di 5 milairdi di euro che la banca conta di emettere entro il 2015".
Rispetto a tutte le bugie che le banche dichiarano quando ricapitalizzano, Deutsche Bank è in una situazione particolare perchè è talmente grande che neanche la Bce può evitare un suo fallimento. Nel rapporto annuale pubblicato dall'istituto di credito, prosegue Zero Hedge, si legge come con 75 trilioni di dollari, la banca ha la maggiore esposizione in derivati al mondo. Il numero preciso da tenere in considerazione è 54,652,083,000,000 di euro che, convertito in dollari all'attuale tasso di cambio, è circa 75,718,274,913,180. Parliamo di 5 trilioni di dollari di esposizione in derivati più di JPMorgan.
La buona notizia per i correntisti e azionisti di Deutsche Bank è che attraverso la magia del cambio netto/lordo (netting), questo numero collassa a 504,6 milioni di euro di attivo nell'esposizione nei mercati azionari degli assets e 483.4 miliardi di euro di passività nelle liabilities. Entrambi i valori sono inseriti all'interno della balance sheet della banca di 1.6 trilioni di euro, che fa collassare il conteggio a "soli" 21,2 miliardi di dollari di esposizione in derivati Questo conteggio, prosegue Zero Hedge, funziona solo in teoria. In pratica c'è una forte discontinuità nella catena del collaterale quando i fondi ombra emergono e la cifra di riferimento, prosegue Zero Hedge, va anche a Nord dei 75 trilioni di dollari.
La conclusione di questa storia non è cambiata molto rispetto all'anno scorso: questa epica esposizione nei derivati è la ragione principale per cui la Germania, "scalciando e urlando teatricamente negli ultimi cinque anni", ha fatto tutto quello che era in suo potere, anche "abbandonarsi" alla Bce, per assicurarsi che non ci fosse alcun collasso bancario che potesse creare un effetto domino nella catena del collaterale e quella conversione netto/lordo che è la causa per cui Anshu Jain, e ogni altro CEO di grandi banche, può dormire tranquillo ogni notte.
Infine, conclude Zero Hedge, bisogna tenere tutto in prospettiva e questa figura sotto mostra il Pil della Germania e dell'Europa comparata con l'esposizione del totale dei derivati di Deutsche Bank: nulla più di questo chiarisce una volta per tutti chi ha in mano i colpi di Distruzione assicurazione reciproca in Europa.
Come sempre, conclude ironicamente Zero Hedge, non c'è nulla da temere, questi 55 trilioni di euro di esposizione in derivati, sono ampiamente coperti dai, più o meno 100 volte inferiori, 522 miliardi di euro di equities in depositi.