I gruppi terroristi in Africa: lo strano caso dell'imbattibilità dell'Esercito di Resistenza del Signore (LRA)

I gruppi terroristi in Africa: lo strano caso dell'imbattibilità dell'Esercito di Resistenza del Signore (LRA)

Il LRA si confronta con una potente «coalizione anti-terrorismo», ma le sue formazioni, da 300 a 1000 uomini, rimangono sembre imbattute. Intanto gli Usa mandano soldati in tutti gli angoli del mondo

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La stabilità in Africa è minata da molti gruppi militanti: Boko Haram in Nigeria, al-Shabaab in Somalia e Al Qaeda nel Maghreb islamico che espande le attività terroristiche al Mali, al Niger e altri paesi. L'Esercito di Resistenza del Signore, o LRA, merita un'attenzione particolare, spiega Alexander Mezyaev sul giornale online della Strategic Culture Foundation. Il gruppo è attivo in Uganda dal 1987 quando ha iniziato a combattere il governo di Yoweri Museveni, che è salito al potere nel 1986. Il gruppo attacca civili, uccide e rapisce persone, tra cui donne e bambini. Una delle principali accuse contro i leader del LRA è quella di reclutare bambini soldato.




Il LRA è responsabile della morte di decine di migliaia di persone nei cinque paesi vicini. Nei primi sei mesi del 2015 ha attaccato le aree urbane più di 130 volte, uccidendo decine di persone e sequestrandone trecento. I leader del mondo contemporaneo stanno guardando gli eventi senza molta preoccupazione. Non è Parigi, dopo tutto.
 
Il LRA si unisce ad altri gruppi militanti nel commercio illegale di avorio, diamanti e oro. Come molti  altri gruppi terroristici africani di oggi, il LRA estende le proprie attività oltre i confini nazionali, tra cui l'est della Repubblica Centrafricana, la parte nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo, così come i territori del Sud Sudan e la Repubblica del Ciad.
 
Al LRA si oppongono gli eserciti di alcuni stati, le missioni delle Nazioni Unite (la missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo, la missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana e la missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan), così come l'Iniziativa Regionale lanciata dall'Unione africana. L'obiettivo dell'Iniziativa Regionale africana è "l'eliminazione del LRA, che porti alla creazione di un ambiente sicuro e stabile" nei quattro paesi colpiti dal LRA: Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, e il Sud Sudan.
 
La partecipazione dello US Army nelle operazioni anti-LRA è un fatto degno di nota. Il LRA e il suo leader Joseph Kony sono stati messi nella lista del «terrorismo globale» dopo l'11 settembre. Centinaia di istruttori militari statunitensi sono stati inviati in Uganda. Questo è un altro buon esempio per illustrare il fatto poco noto che l'11 settembre è stato utilizzato come pretesto per l'invio di militari statunitensi in tutti gli angoli del mondo. Non importa, il LRA si confronta con una potente «coalizione anti-terrorismo»; le sue formazioni, da 300 a1000 uomini rimangono imbattute. O le forze delle Nazioni Unite non hanno alcuna autorità per combattere i terroristi, o i militanti vengono avvistati in anticipo da avere abbastanza tempo per fuggire dalla zona prima del lancio delle operazioni.
 
Il recente  rapporto rilasciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite afferma che la missione delle Nazioni Unite e la forza dell'UA stanno combattendo il gruppo cercando di convincere i combattenti del LRA a disertare.
 
Questo è ridicolo. Secondo LRACrisisTracker, solo dieci persone hanno lasciato i ranghi del LRA nella prima metà del 2015.
 
L'8 dicembre, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione per discutere della lotta contro l'Esercito di Resistenza del Signore. Ancora una volta è finito con niente di più che gli avvertimenti che la «crisi innescata dall'Esercito di Resistenza del Signore in Africa centrale non deve essere sottovalutata». Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito a prendere decisioni! 
 
Allo stesso modo la "lotta" del Tribunale penale internazionale (CPI) contro il gruppo criminale è altrettanto intrigante. La conferma delle accuse contro Dominic Ongwen, un leader del LRA, è prevista per il 21 gennaio 2016. I fatti dimostrano che la Corte, anche se in possesso di risorse sufficienti per condurre una propria lotta al terrorismo, non persegue l'obiettivo di porre fine alle attività del LRA.

 
Il caso contro il LRA è stato consegnato alla CPI da parte delle autorità locali dell'Uganda. Molti paesi africani sostengono la Corte sperando di usarla contro l'opposizione interna. La Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica della Costa d'Avorio hanno cercato di seguire l'esempio dell'Uganda. Le speranze sono state deluse. La Corte penale internazionale necessita solo del riconoscimento della sua giurisdizione; si cura poco di altre cose. Tutte le persone soggette a mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale sono stati eliminati. Questo dimostra che, nel caso dell'Uganda, la CPI ha fatto il proprio gioco. Raska Lukwiya, il terzo più alto in grado dell'Esercito di Resistenza del Signore, è stato assassinato nel 2006. Vincent Otti, vice-leader del LRA, è stato ucciso alla fine del 2007. Okot Odhiambo, un leader dell'LRA, è stato ucciso nel mese di aprile 2008. Joseph Koni, il leader del LRA, è l'unico rimasto in vita di cinque persone contro le quali la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto nel 2005 per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. La Corte ha i suoi piani per l'Africa. Chi controlla la CPI non ha interesse a eliminare le forze destabilizzanti, mentre i governi locali combattono chiedendo aiuto alla Corte. L'organismo internazionale ha preso alcuni provvedimento contro i leader del LRA, anche se formalmente i mandati di arresto sono stati spiccati. Solo Yoweri Museveni, il Presidente dell'Uganda, si è opposto attivamente alla Corte, usando l'Unione africana a tale scopo, tra le altre cose. Dominic Ongwen, il comandante della Brigata Sinia del LRA, inaspettatamente si è consegnato alla giustizia il 21 gennaio 2015. La Corte penale internazionale ha mostrato di avere una leva per portare i leader dei «gruppi ribelli»,  a consegnarsi «volontariamente» al momento opportuno. Qualche tempo fa, l'ex presidente del Sudafrica, Thabo Mbeki, ha detto che la Corte si è affrettata ad intervenire nei suoi sforzi per gestire il conflitto con l'Esercito di Resistenza del Signore con l'aiuto dei negoziati e l'amnistia.
 
In realtà, la Corte penale internazionale ha già posto fine agli sforzi di mediazione intrapresi dal Sudafrica.
 
La conclusione secondo molti: questi fatti provano che l'Esercito di Resistenza del Signore fa parte della rete terroristica globale governata da un unico centro. 

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