Rd Congo. Dichiarato un cessate il fuoco in occasione della visita di Ban Ki-moon
Nel Nord-Kivu sono ripresi i combattimenti tra Esercito e ribelli del M23
Lunedì 20 maggio sono ripresi gli scontri tra le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23) nella zona di Mutaho, a circa 12 chilometri a nord di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu. Si tratta dei primi combattimenti da quando, lo scorso novembre, l’M23 si è ritirato da Goma. Nelle prossime settimane nella regione verrà dispiegata una brigata di intervento allo scopo di rafforzare la Monusco, la Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo, Rdc. Sulla base della risoluzione 2098 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la brigata opererà “in modo deciso, altamente mobile e versatile”, “da sola o accanto alle Forze Armate congolesi, per bloccare tutti i gruppi armati, neutralizzarli e disarmarli”.
Per il governatore del Nord Kivu, Julien Paluku, i ribelli del M23 avrebbero ripreso i combattimenti per sabotare il dispiegamento della brigata internazionale della Monusco e l'arrivo del Segretario Generale delle Nazioni Unite.
In occasione della visita del Segretario, i ribelli hanno però dichiarato un cessate il fuoco.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è arrivato a Kinshasa mercoledì 22 maggio per un tour nella Regione dei Grandi Laghi che lo vedrà anche in Ruanda e Uganda. Ban ha chiesto la concreta applicazione dell'Accordo-quadro per la pace, la sicurezza e la cooperazione per la Repubblica democratica del Congo e la Regione dei Grandi Langhi, firmato lo scorso febbraio dai capi di Stato di i capi di Stato di Congo, Ruanda, Burundi, Repubblica Centrafricana, Angola, Uganda, Sud Sudan, Sud Africa , Tanzania e Congo-Brazzaville e che mira a porre fine alle violenze e all’instabilità nell'est della Rdc.