Caso Timoshenko: l'Ue divisa sul boicottaggio di euro 2012

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Il caso della ex premier dell’Ucraina, Yulia Timoshenko, detenuta dallo scorso anno per una condanna per abuso di potere e vittima di percosse in carcere, sta scuotendo l’Unione europea. Se la condanna nei confronti delle “inaccettabili” condizioni di detenzione a cui è costretta Timoshenko è unanime da parte dei Ministri degli Esteri europei, oggi riuniti a Bruxelles, divergenze sussistono invece in merito ad un eventuale boicottaggio politico degli Europei di Calcio in Ucraina a giugno.Nelle scorse settimane era stata la Germania ad alzare per prima la voce, con la cancelliera Angela Merkel che aveva invitato i membri del suo governo a disertare le partite di calcio. Anche il presidente della Commissione Europea Barroso aveva annunciato il boicottaggio diplomatico degli Europei, seguito poi dai suoi commissari e dal presidente dell’Ue Herman Van Rompuy.
Diversa la posizione dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Catherine Ashton, che ha dichiarato di essere a favore del boicottaggio purché prima se ne discuta con la Polonia, l’altro Stato dove, insieme all’Ucraina, si giocheranno gli Europei e che invece si oppone al boicottaggio politico.Il Ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, ha precisato che la decisione sul boicottaggio spetta all’Uefa. Il ministro ha tuttavia aggiunto che è “possibile fare del buon calcio anche senza troppi ministri presenti”. Per quanto riguarda l’Italia, il Ministro degli Esteri Giulio Terzi ha affermato che “Tymoshenko deve avere le cure a cui ha diritto e un trattamento adeguato alla sua dignità”, aggiungendo comunque che “non è stato ancora deciso” se le autorità italiane parteciperanno alle partite degli Europei di calcio.

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