Bce abbassa i tassi al minimo storico
Con un tasso di inflazione scesa all'1,2%, la Bce aveva ancora spazio di manovra
Durante il consiglio mensile di politica monetaria, riunito a Bratislava giovedì, la Banca centrale europea ha tagliato di 25 punti base, dallo 0,75% allo 0,50%, i tassi d'interesse. Si tratta di un minimo storico.
Il presidente della Bce Mario Draghi ha spiegato la decisione della Bce ed ha chiesto ai governi di non vanificare i risultati raggiunti con le misure di consolidamento fiscale. "Purtroppo in Europa molti consolidamenti sono stati compiuti in condizioni di emergenza, e quindi nel modo più semplice, alzando ulteriormente le tasse, che sono già troppo alte", ha spiegato il presidente della Bce.
Con un tasso di inflazione scesa all'1,2%, la Bce aveva ancora spazio di manovra per contribuire a sostenere la ripresa dell’economia, che, contrariamente a quanto indicato in precedenza, arriverà solo nel corso della seconda metà dell’anno. Da un lato, le manovre guidate dal presidente della Bce Mario Draghi, contribuiranno a dare più ossigeno alle famiglie e alle imprese, rendendo meno caro il debito nei confronti del sistema bancario. Inoltre, sempre per cercare di riattivare il flusso di credito alle imprese e sostenere la ripresa, il Consiglio direttivo della Bce ha iniziato consultazioni con altre istituzioni, come l’Ebrd (L’Ente europeo per la ricerca e lo sviluppo), per trovare misure atte a sostenere i titoli che hanno come collaterali i prestiti emessi dalle banche, e facilitare così il flusso di credito a famiglie e imprese. L'altra decisione importante presa dalla Bce è stata la misura di prolungare fino a metà 2014 le aste trimestrali con le quali fornisce liquidità illimitata al sistema bancario, per rendere più certo il rifinanziamento delle banche in un orizzonte temporale garantito e migliorare così la fiducia nei mercati. In questo modo le banche «non avranno scuse», ha detto Draghi, sperando che gli istituti di credito tornino a prestare danaro a tassi inferiori invece che tenere ben stretta la liquidità, contribuendo nel frattempo a migliorare anche la frammentazione dei mercati finanziari, che costituisce uno dei problemi principali sorti con la crisi.