"Fermiamo Bruxelles": l'Ungheria chiede ai suoi cittadini 'come combattere le proposte sbagliate dell'Ue'

L’Ungheria ha lanciato sabato una campagna popolare chiedendo ai suoi cittadini quale dovrebbe essere la posizione del governo del paese nell'affrontare la politica di Bruxelles che, secondo il governo di Budapest, costituiscono una minaccia per l'indipendenza del paese.

“Grandi decisioni e lotte stanno arrivando, e l’Ungheria non può uscire vittoriosa se non con il sostegno di tutto il paese”, ha detto Bence Tuzson, Segretario di Stato per la comunicazione.

l questionario, dal titolo “Fermiamo Bruxelles”, è stato inviato a casa e si compone di sei domande su "che cosa dovrebbe fare l'Ungheria" sui diversi ambiti della politica dell'UE come l'immigrazione, l'intervento negli affari interni attraverso le ONG, la creazione di occupazione, i prezzi del petrolio e i poteri di aumentare le tasse. I cittadini ungheresi hanno fino al 20 maggio per compilare e restituire il questionario.

Ad esempio, sul tema dell’immigrazione, il governo chiede: “Cosa dovrebbe fare l’Ungheria quando, nonostante una recente serie di attacchi terroristici in Europa, Bruxelles vuole costringerla a lasciare entrare gli immigrati entrati illegalmente?” Le risposte possibile: “Permettere a questi migranti di muoversi liberamente all’interno del paese” o “tenerli sotto controllo fino a quando le autorità non decideranno sul loro caso”.

Il 7 marzo il Parlamento ungherese ha approvato un disegno di legge, in vigore dal 28marzo, che stabilisce che tutti i migranti saranno detenuti in due campi situati alla frontiera con la Serbia (a Roszje e a Tompa), inaccessibili ai giornalisti, finché non sarà fornita una risposta alle loro richieste d’asilo.

Un’altra domanda riguarda le organizzazioni non governative internazionali, che secondo il governo sostengono l’immigrazione illegale o “interferiscono” negli affari interni del paese.

Da mesi, il governo ungherese sta cercando di sopprimere diverse ong descritte come “politiche” o composte da “attivisti mercenari”, in particolare quelle fondate dal miliardario di origine ungherese, George Soros.

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