In tutta Europa si 'festeggia' il compleanno del CETA



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Il 21 settembre il CETA ha compiuto un anno dalla sua entrata in vigore provvisoria, che ha fatto cadere oltre il 90% dei dazi in vigore e, a fronte di una crescita delle poche imprese esportatrici verso il Canada in linea con quanto ottenuto negli anni precedenti senza il CETA, ha messo al lavoro la ventina di Comitati riservati che stanno lavorando ai fianchi regole e standard importanti per la nostra salute e sicurezza. Per questo in Germania, Francia e anche in Italia, a Milano e Udine, oggi sabato 29 settembre migliaia di cittadini europei torneranno a farsi vedere e sentire per chiedere lo stop definitivo a questo e a tutti i brutti fratelli del CETA.


In un’impeto promozionale, rispetto a un trattato che non vince a livello commerciale, e non convince a livello di diritti, la commissaria europea al commercio Cecilia Malmstrom è volata dal ministro al Commercio canadese Jim Carr per lanciare insieme, come grande passo avanti, l’inserimento nel testo del CETA di un passaggio in cui le parti si impegnano “Promuovere il sostegno reciproco delle politiche commerciali e climatiche”, in riferimento al loro impegno nei confronti dell’accordo di Parigi. Peccato che, come rilevato anche da autorevoli esperti, questi impegni come quelli già presenti nel capitolo del trattato dedicato allo Sviluppo sostenibile, sono pure parole senza impegni numerici ne’ meccanismi di controllo e sanzione nel caso non venissero rispettate.


Nel frattempo, invece, come abbiamo avuto modo anche di denunciare con questo Documento consegnato al Governo italiano nella seconda riunione della Task Force istituita presso il Mise per valutare opportunità e problemi dei negoziati commerciali in corso, i Comitati istituiti dal CETA attaccano standard e regole su temi importanti come pesticidi, Ogm e glifosate.


Come si può leggere nell’appunto, infatti, il 18 gennaio 2018 il Comitato sulla Cooperazione regolatoria (RCF) costituito dal trattato ha pubblicato una Call to action in cui chiunque poteva presentare una lista di proposte su regole diverse tra Europa e Canada da avvicinare nel futuro non in parlamento ma nell’ambito del Comitato stesso .


Il 27-28 Marzo nel primo Comitato sulla sicurezza sanitaria e fitosanitaria il Canada ha chiesto all’Europa di motivare formalmente il differente trattamento del glifosate in alcuni Paesi UE come l’Italia, in cui ne è parzialmente vietato l’uso, poi il mancato rinnovo da parte dell’UE della commercializzazione per i prodotti contenenti Picoxystrobin, un fungicida considerato altamente rischioso per animali terrestri e acquatici, oltre all’annosa questione dei MRL (livelli residui dei pesticidi) tra i livelli tollerati in Eu, nei diversi Paesi e quelli (più di larga manica) protetti dal Codex Alimentarius.


Il 26 Aprile 2018 nel primo Dialogo sull’Accesso al mercato del biotech, reso obbligatorio dal CETA, il Canada ha espresso preoccupazioni sulle presunte “lungaggini burocratiche” che non permettevano una rapida autorizzazione dei loro Ogm in Europa. E sono solo pochi tra le decine di esempi che potremmo fare nel merito dell’impatto del CETA e dei suoi brutti fratelli sulla capacità dei nostri Paesi e dell’Europa stessa di difendere, di fronte


Per questo oggi 29 settembre in Germania, Francia, Madrid e per l’Italia a Milano e Udine si terranno oltre 100 iniziative di protesta e sensibilizzazione contro il CETA e gli altri trattati.


A Milano il Comitato Stop TTIP/Stop CETA darà vita a una “Ruota della sfiga” in diretta Facebook dalla fabbrica recuperata RiMaflow. Qui il link con tutte le informazioni sull’evento di Milano: Link Qui il link per la diretta alla pagina Fb del Comitato di Milano: Link


A Udine il Comitato Stop TTIP/StopCETA organizza una conferenza stampa insieme a Coldiretti e Banca Etica per denunciare che c’è anche un formaggio friulano tra i falsi made in Italy causati dal CETA.


Ma l’autunno caldo dei Trattati tossici è appena cominciato: la ex relatrice delle Nazioni Unite per il diritto all’acqua, la canadese Maude Barlow, premio Nobel alternativo nel 2005 e co-fondatrice della più antica organizzazione ambientalista canadese Council of Canadians sarà in Italia il 15 e 16 ottobre nostra ospite a Roma per incontrare istituzioni e associazioni e unirsi alla nostra richiesta al Governo italiano e al Parlamento Europeo di fermare al più presto il CETA.

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